Unione, attacco tra i peggiori
La società è intervenuta sul mercato e ora toccherà ai vari Clara, Milicevic e Kabangu invertire il trend
di Antonello Rodio
La dirigenza alabardata predica pazienza, la ragione suggerisce di aspettare che almeno gli ultimi arrivi (in particolare Clara e Milicevic) possano finalmente mettere piede in campo, la speranza dice che il calendario non potrà essere sempre così ostico. Ma anche considerando tutte le attenuanti possibili, vanno comunque cercate le ragioni di una partenza al rallenty. In fondo siamo già oltre un terzo del girone d’andata e le cifre cominciano ad avere qualche significato.
Al di là della classifica, c’è soprattutto un dato che balza all’occhio e che conferma in pieno la sensazione che si prova vedendo le partite della Triestina, ovvero quella di una pericolosità offensiva ridotta ai minimi termini: l’Unione finora ha segnato solamente 4 reti, e su questo fronte è la penultima della classe assieme al Dro, perché peggio ha fatto solamente il Mezzocorona, che finora ha segnato la miseria di una rete. Ma analizzando i gol, il dato è ancora più preoccupante, perché 2 delle 4 reti sono state realizzate su rigore (tecnicamente il gol contro la Sacilese era su azione, perché il penalty era stato ribattuto dal portiere, ma Bez aveva replicato subito in rete).
Quindi in sei partite l’Unione è andata a segno solamente due volte su azione. Tutto questo conferma che l’azione corale che porta alla conclusione pericolosa non c’è, la manovra affonda sulla trequarti o comunque non riesce a innescare nessuna miccia nella fase finale dell’attacco. Dove tra l’altro, a far da vero terminale offensivo c’è il solo Bez, che almeno un gol di testa l’ha fatto. Curiosamente anche l’altra realizzazione , quella a Belluno, è arrivata di testa, stavolta con protagonista il difensore Fiore. Insomma tutto porta a dire che la Triestina non riesce a pungere, pur avendo un buon centrocampo. Non è che in difesa le cose vadano molto meglio, ma con 11 reti subite. Ma del resto, che la squadra soffra di una cronica sterilità lo dimostrano gli interventi della società sul mercato: piccoli ritocchi a difesa e centrocampo, mentre in attacco sono arrivati Kabangu, Milicevic, Clara e lo stesso Aquilani. E qualcosa vorrà pur dire.
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