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Bonus cultura: la graduatoria salva 84 eventi

La giunta distribuisce 2,4 milioni con i nuovi criteri «fondati sul merito». La fetta maggiore va a festival ed eventi. Oltre trecento domande arrivate

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Uno spattacolo dell'Armonia 

Era l’ultima occasione dell’anno per portare a casa contributi pubblici per attività e progetti culturali: cinque bandi riguardanti i teatri, gli eventi, le orchestre, la ricerca storico-scientifica e le scuole di musica. A conquistare una quota del riparto ce l’hanno fatta 84 soggetti, che uniscono però ben 529 tra enti locali e associazioni, proponenti e partner, nello spirito della delibera di giunta dello scorso maggio che puntava a favorire l’aggregazione, le sinergie, il lavoro di rete.

La novità dei contenuti dei bandi, fondati su «trasparenza e merito» assicura la Regione, ha così consentito di incrementare non di poco i beneficiari rispetto agli anni scorsi. Il “bottino” da dividere? Poco meno di 2,4 milioni di euro, con la fetta maggiore (1,5 milioni) per il bando B, quello relativo all’organizzazione di festival, rassegne o altre manifestazioni, anche a carattere concorsuale, nei settori della musica, del teatro, della danza e del folklore e all’organizzazione di manifestazioni espositive e di altre attività culturali, anche a carattere didattico e formativo, nelle discipline delle arti figurative, delle arti visive, della fotografia e della multimedialità.

Sul sito istituzionale di Palazzo, alla pagina della Cultura, compaiono tutti i progetti ammissibili a contributo. Sia quelli premiati, sia quelli all’asciutto. A spuntarla sono state cinque domande alla voce “gestione di strutture teatrali” (122.800 euro), quindi 38 a quella “eventi e festival” (1.500.744 euro), 6 alla “formazione di orchestre” (110.350 euro), 28 alla “divulgazione della cultura umanistica e scientifica” (514.531 euro), 7 alla “gestione di attività delle scuole di musica” (149.095 euro). A fronte di 84 beneficiati, le domande ammesse sono state complessivamente 292, ad aggregare circa 1.500 partner. Gli esclusi sono invece 58, sia per pratiche arrivate oltre i termini, sia, la maggior parte, per problemi nella formazione del partenariato (da regolamento, i partner non potevano aderire a più di un’iniziativa).

In moltissimi casi, tuttavia, davanti a schede risultate incomplete, la direzione centrale ha chiesto e accolto integrazioni e chiarimenti. Nel bando A i “premiati” con le risorse più alte sono Ortoteatro, Anà-Thema Teatro e associazione Molino Rosenkranz, con 30mila euro a testa. Nel bando B l’associazione Maravee, la Modo, il Mattatoioscenico, la Fita-Uilt, i Giovani di Pordenone, l’Armonia, i Cameristi triestini, la Quarantasettezeroquattro, il Villaggio, il Comune di Spilimbergo, l’accademia musicale Naonis, con 50mila ciascuno. Nel C la Nuova orchestra da camera Ferruccio Busoni, con 30mila. Nel D Italia nostra, l’associazione C.O.R.E., la Media educazione comunità, l’istituto Pio Paschini, la Lega nazionale Trieste, la società di Minerva, con 25mila. Infine nel bando E l’associazione musicale Armonie e la Pro Latisana, con 30mila.

Stando al comunicato stampa della Regione (privo di dichiarazioni di Gianni Torrenti in una fase in cui, a causa dell’indagine della Procura nei suoi confronti, la delega alle Attività culturali è nelle mani della presidente Serracchiani), «la scelta di premiare le aggregazioni ha permesso di ottenere finanziamenti anche a soggetti che, per la loro dimensione, molto difficilmente avrebbero potuto accedervi. Inoltre, com’era auspicato, questa nuova valutazione ha permesso anche a soggetti in passato trascurati di mostrare le loro capacità progettuali». E ancora si sottolinea la convinzione che «queste risorse avranno un impatto fortemente positivo sul territorio, sia mantenendo iniziative tradizionali sia sviluppando nuovi progetti, e in definitiva contribuendo a migliorare la qualità dell’offerta culturale».

La massa complessiva, risulta tra l’altro «superiore a quella del 2013, con un impiego più razionale degli investimenti». Quanto ai tanti che rimarranno senza contributo, la Regione fa sapere che il totale delle richieste ammontava a circa 10 milioni di euro ed era perciò «inevitabile che la selezione escludesse un certo numero di proponenti, posto che la logica non era quella di dare finanziamenti a pioggia». In ogni caso, conclude la nota di Palazzo, «il territorio regionale ha dimostrato una diffusa capacità progettuale, come comprovato da una distribuzione delle risorse che non ha escluso nessuno. Ogni area ha evidenziato i propri punti di forza: Pordenone nelle gestioni teatrali e nel bando eventi, Udine e Trieste nella tradizione di divulgazione umanistica, l'Isontino negli eventi per i giovani». Con il risultato finale che «i cittadini fruitori avranno manifestazioni meglio strutturate e di più ampio respiro».

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