Divorzio choc nel partito di Cerar
Il cofondatore Dobovšek se ne va: «Non potevo più far valere i miei principi a partire dalla lotta alla corruzione in Slovenia»

Primo grosso problema in casa Smc, il partito del premier sloveno Miro Cerar trionfatore alle elezioni politiche anticipate del luglio scorso. Bojan Dobovšek, uno dei co-fondatori del movimento che ha poi portato Cerar alla premiership della Slovenia, ha lasciato il partito restando però nel gruppo parlamentare.
Le motivazioni fanno riflettere. «Ho lasciato - ha dichiarato all’agenzia di stampa Sta - perché non potevo più far valere i propri principi, ossia la lotta contro la corruzione, contro l’influenza delle lobby e la criminalità finanziaria». Alla domanda di come mai non potesse più operare secondo i suoi valori, Dobovšek ha sibillinamente risposto che il problema viene dimostrato nei fatti «da quanto sta succedendo in Slovenia, nel partito, insomma dappertutto».
Ricordiamo che Dobovšek, giurista e politologo, collaboratore di varie unversità in Slovenia e nel mondo e autore di numerosi libri sulla criminalità organizzata e la corruzione, già membro della Commissione di Stato per la lotta contro la corruzione, era stato indicato come ministro degli Interni dallo stesso Miro Cerar, ma aveva successivamente declinato l’invito sostenendo che il partito non segue più qui valori per i quali lui si era impegnato in prima persona ossia la lotta alla corruzione e al clientelismo. «Quando vedrete l’equipe di governo - aveva detto - vi sarà tutto chiaro».
Al suo posto al ministero degli Interni è stata designata l’avvocato Vesna Györkös Žnidar. Per Dobovšek la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la fiducia confermata dal partito Smc a Aleksander Kešeljevi„ e a Erik Kopa› sospettati di avere rapporti con poco raccomandabili tycoons.
Miro Cerar il prof-premier tira diritto. «Il Partito Smc continua a lavorare senza terremoti o crisi - spiega - per quanto riguarda le dimissioni di Dobovšek ci dispiace ma è una sua scelta personale di cui discuteremo ancora». Il premier nega che il suo partito si sia allontanato dai valori di base che ne hanno anche determinato la nascita. «Il fatto è che - prosegue Cerar - in ogni partito, in ogni organizzazione sociale si presentano problemi e difficoltà. E queste noi le risolviamo proprio in base ai nostri valori».
Ma sul capo di Cerar è caduta, nelle ultime ore, anche un’altra pesante tegola. Il sottosegretario all’Ambiente, nonché membro del direttivo della Smc, Jure Leban a causa di un titolo di studio falso si è dimesso dalla carica. Del problema avrebbe dovuto discutere proprio il direttivo della Smc nella serata di ieri ma Leban ha anticipato tutto dimettendosi dalla carica di governo.
Certo il “caso Leban” fa meno male del “caso Dobovšek”. Se il primo può considerarsi fisiologico anche in qualsivoglia buona famiglie, il secondo getta pesanti ombre su quei valori che, alla fin fine, sono stati l’arma vincente di Cerar per convincere gli elettori sloveni a concedergli la fiducia con il voto alle urne.
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