La storia, i propositi di un tempo, i progetti attuali e i tributi. Per festeggiare i suoi 110 anni, l’Edera rispolvera il suo archivio, mette in scena un classico saggio coreografico e regala soprattutto nuove idee che sposano lo sport e il sociale. Succede nella sede di via Boegan, il tempio appunto dell’Edera dedito soprattutto ai vari rami del pattinaggio agonistico, attività che nel corso dell’ultimo lustro ha conosciuto alcuni fasti, di carattere pure internazionale. Le 110 candeline sono state spente anche con la forza dei ricordi, rievocando nomi e simboli del radicamento in provincia. In quest’ottica, al di là della mostra dedicata alla maestra Pia de Rota, la festa ha riservato un momento speciale alla memoria di Oliviero Fragiacomo, il “presidentissimo” scomparso nel 2012, a cui il sodalizio ederino ha tributato la posa di una targa commemorativa nel cuore dell’impianto. Nato a Pirano nel 1913, medaglia d’argento al Merito Sportivo del Coni, Oliviero Fragiacomo ha rappresentato uno dei riferimenti assoluti nel cammino storico societario: fu sotto la sua presidenza, nel 1969, che l’Edera riuscì a fregiarsi della Stella d’oro al merito sportivo da parte del Consiglio nazionale del Coni.
Non solo ricordi al centro del compleanno ultracentenario. Centrale, nella vetrina della festa, il saggio coreografico disegnato sui pattini, delicata rilettura dell’opera “Alice nel paese delle meraviglie”. In primo piano poi il respiro sportivo e sociale trasmesso dall’esibizione di Elisabetta Brezzi, quarantenne non vedente alle prese con un percorso di crescita non solo sportiva tradotto nell’approccio al pattinaggio artistico, un viatico inedito per lei e per la stessa società ederina, concretizzato grazie al lavoro del giovane tecnico Marco Spena.
Francesco Cardella
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