In auto a 30 all’ora: da via Locchi due giornate di sperimentazione
Velocità limitata in un tratto da lunedì a mercoledì, nell’ambito della Settimana della mobilità , con un “riallestimento stradale” curato dai ragazzi del rione. In futuro prove estese ad altre zone

Un vero e proprio “Patto di convivenza” tra i diversi utenti della strada attraverso un percorso di dialogo, interazione e confronto che si tradurrà in una serie di comportamenti da seguire o da evitare, al fine di garantire un uso più sicuro degli spazi stradali per sé e per gli altri. Sarà questo il tema centrale della Settimana europea della mobilità, in programma a Trieste dal 16 al 22 settembre: vi sarà spazio per tutta una serie di seminari, tavoli tecnici ma anche progetti e laboratori, nel segno della promozione di una cultura della mobilità sostenibile che si fonda all'utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all'auto privata, nonché alla tutela degli utenti più deboli, come pedoni e ciclisti, con particolare attenzione riservata alle persone con disabilità.
Tra le iniziative in programma, illustrate ieri in un'affollata conferenza stampa cui hanno presenziato numerosi rappresentanti di associazioni, categorie e realtà economiche, spicca in particolare il laboratorio territoriale “Vivi la strada! Un progetto partecipato per le vie Locchi e Schiaparelli”: si tratta della realizzazione in via sperimentale di una cosiddetta “Zona 30”, finalizzata a moderare la velocità dei veicoli (a un massimo di 30 chilometri all'ora appunto) e a garantire la sicurezza dei soggetti più deboli in quel tratto di strada specifico. Parliamo dell’isolato di via Locchi prospiciente la chiesa, che, da lunedì prossimo, 15 settembre fino a mercoledì 17 settembre sarà oggetto di un “riallestimento stradale” curato dai ragazzi del rione, della parrocchia e del ricreatorio De Amicis, attraverso la realizzazione di una “chicane” con andamento a serpentina dell'asse stradale, ma anche con l’allargamento di alcuni marciapiedi e il conseguente aumento degli spazi pedonali, nonché la riorganizzazione di parcheggi per le auto: il tutto corredato dalla creazione di una nuova segnaletica e dal posizionamento di alcuni elementi di arredo urbano.
Questo allestimento sarà temporaneo e limitato alla sola Settimana europea della mobilità: il tratto stradale interessato sarà peraltro interdetto alla circolazione veicolare, proprio per consentire ai partecipanti al Laboratorio di lavorare in condizioni di sicurezza. Si tratterà però di una prima sperimentazione che in futuro verrà testata anche su altri segmenti della stessa via Locchi (piazza Carlo Alberto, incrocio con viale Campi Elisi) ma anche in altre zone della città, ad esempio l'area compresa tra via Settefontane e viale D'Annunzio, con modalità, dispositivi e tipi di intervento diversi, scelti in base alle caratteristiche della sede stradale e dell'area nel complesso ma sempre rispondenti al disegno principale: quello di creare le condizioni per un abbassamento della velocità dei veicoli e per un aumento delle condizioni di sicurezza generali.
«Abbiamo voluto spostare il focus di questa edizione della Settimana in una direzione più esterna della città, dove ci sono zone che hanno bisogno di interventi e approcci diversi», ha spiegato in conferenza stampa Elena Marchigiani, assessore comunale alla Mobilità, insieme agli assessori Fabiana Martini e Umberto Laureni e all'assessore provinciale ai Trasporti Vittorio Zollia: «Per questa sperimentazione della “Zona 30” abbiamo scelto via Locchi, un'arteria rettilinea dove ci sono scuole, ricreatori, negozi e diverse attività commerciali, ma dove si assiste a una insicurezza percepita, soprattutto per i soggetti più deboli. Un modo innovativo di intervento finalizzato a rallentare la velocità dei veicoli in uno specifico tratto di strada e che diventa propedeutico ad un percorso di progettazione partecipata, volto a creare delle condizioni generali di maggior sicurezza stradale».
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