«Non cancelleremo mai il nome di Tito»
Fiume e l’Istria bocciano la proposta dell’Hdz di eliminare dalla toponomastica il defunto Maresciallo. «Ricordo ancora vivo»

TRIESTE. «Cancelleremo il nome di Tito dalla toponomastica della Croazia», aveva gridato il leader dell’Hdz (centrodestra) Tomislav Karamarko dal palco di Dubrovnik il giorno dedicato ai martiri di tutte le dittature. «Riscriveremo la storia - aveva aggiunto - perché ciascuno occupi il posto che si merita e Tito, che viene descritto come un viveur e una persona a modo altro non era se non un dittatore». Apriti cielo. Era meglio che il presidente del maggior partito di opposizione in Croazia promettesse, qualora risultasse vincitore alle prossime elezioni politiche, di aumentare le tasse. Perché a scatenarsi contro di lui non è stata solo la nipote del defunto presidente della Jugoslavia, Saša Broz, ma anche le principali forze politiche dell’Istria e del Quarnero dove storicamente la maggioranza politica va ai socialdemocratici, come a Fume “la rossa”, e alla Dieta democratica istriana (Ddi).
Ad alzare la voce è proprio il primo cittadino di Fiume, Vojko Obersnel (Sdp). «Intanto Karamarko aspetti le elezioni per vedere chi sarà in grado di cambiare qualcosa - esordisce il sindaco - e poi studi bene che cosa diceva di Tito il primo presidente della Croazia, Franjo Tudjman alla cui memoria è solito inchinarsi». «Sotto l’incomprensibile politica dello Stato indipendente della Croazia di Ante Paveli„ (Ndh) l’Istria e Fiume - aggiunge - erano sotto la sovranità italiana, ma con la guida di Tito sono ritornate sotto l’ala della Croazia. In questi luoghi la gente guarda in tutt’altra maniera verso Tito».
Sulla stessa lunghezza d’onda, anche in Istria, il leader della Dieta democratica istriana, Boris Mileti„ il quale sostiene che di questi tempi ogni partito dovrebbe realisticamente preoccuparsi dei problemi dei cittadini e non di questioni ideologiche e ricorda come nel nome della libertà in Istria siano morte migliaia di persone per le quali gli ideali antifascisti e la lotta per l’uguaglianza dei diritti era sopra ogni altro interesse. E poi argomenta molto chiaramente: «Per tutte queste ragioni Jospi Broz Tito ha un posto legittimo in tutte le città dell’Istria e la Dieta non permetterà che il nome di Tito e dei valori della lotta antifascista vengano cancellati dai nomi delle strade e delle piazze».
E come rispondono i sindaci Hdz al loro capo mentre nelle “loro” città ci sono ancora vie e piazze dedicate a Tito? «A differenza dell’attuale governo e dell’attuale maggioranza al Parlamento - risponde il primo cittadino accadizetiano di ferro di Karlovac, Damir Jeli„ - che senza alcuna decisione ponderata hanno tolto unilateralmente il patrocinio alla commemorazione a Bleiburg, noi stiamo valutando l’intera questione e stiamo operando su una proposta globale di cambio dei nomi a vie e piazze che risolverà il problema sollevato da Karamarko e il tutto sarà in linea con gli standard europei e più in generale con il principio di condanna di tutti i totalitarismi».
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