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Turisti fino dall’Oceania In agosto è stato un boom

Più 30% all’infopoint tra giugno e luglio, più 21% il mese scorso al Savoia. Apprezzate le passeggiate culturali e i giri in bici, critiche al parco di Miramare

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Turisti in una piazza Unità nuvolosa (ansa)

La crescita già notata a giugno e luglio, in agosto si è trasformata in un quasi boom: non è solo un’impressione visiva l’aumento di turisti in città, ma la conferma sta arrivando dai primi dati ufficiali, seppure incompleti. E se il Comune riferisce addirittura di un più 30% di passaggi per la richiesta di informazioni all’infopoint nel primi due mesi estivi, addirittura esaltante il bilancio agostano che viene tracciato da Riccardo Zanellotti, general manager del più noto albergo triestino, il Savoia Excelsior Palace. «Per noi è stato nettamente il miglior agosto di tutti gli ultimi anni - riferisce Zanellotti - con addirittura un più 21% di presenze rispetto all’anno scorso. In lieve aumento gli italiani, ma poi clienti da tutto il mondo: austriaci, inglesi, svizzeri, francesi, statunitensi e addirittura gruppi dal Messico e dall’Oceania. E in genere tante famiglie di molte nazionalità.»

«Anche se i dati complessivi li avremo mercoledì giornata in cui abbiamo in programma una riunione della categoria - commenta Cristina Lipanje, presidente provinciale di Federalberghi - la crescita è indubbia, anche in riferimento all’anno scorso. La clientela è suddivisa quasi esattamente a metà: aumentano gli italiani con numerosi arrivi ad esempio da Puglia e Sardegna, così come gli stranieri, tra i quali il gruppo più forte è quello austro-tedesco. Un fenomeno che sta vivendo un boom è quello dei cicloturisti: coppie o anche gruppi che si fermano a Trieste prima di andare in Slovenia o di seguire l’itinerario della Parenzana.» Le escursioni organizzate, sia gli itinerari turistico-culturali in città, che quelli enogastronomici sul Carso, sono molto apprezzati così come i concerti e gli eventi di spettacolo che a propria volta sono in crescita. «La critica più comune - sottolinea Lipanje - riguarda ancora purtroppo le condizioni in cui si trova il parco di Miramare».

Si scolora anche l’immagine di un turimo mordi e fuggi perché le giornate di permanenza media in città da due sono diventate tre, mentre il salto più ridotto lo fa la fascia mediana degli alberghi, quelli a tre stelle, con progressi più forti nelle fasce estreme: quelle della clientela benestante che sceglie gli hotel a quattro stelle e del turismo low-cost nei bed and breakfast e nelle pensioni. Di tutta questa situazione a essere particolarmente soddisfatto è il sindaco. «Abbiamo certamente avuto - commenta Roberto Cosolini - una stagione turistica estremamente soddisfacente grazie anche allo sforzo che questa amministrazione ha fatto negli ultimi tre anni per ridare alla città un ruolo e un’immagine internazionali e al fatto che è straniera una buona fetta dei turisti che arrivano qui. Un ruolo fondamentale lo hanno giocato i grandi eventi che abbiamo ospitato e in particolare la tappa finale del Giro d’Italia e il concerto dei Pearl Jam. Per cui ci apprestiamo con soddisfazione a varare la piattaforma web Discover Trieste e la tracciatura degli itinerari storico-culturali cittadini. Possiamo oggi dire che il turismo è una carta fondamentale per il rilancio economico di Trieste». Una punta di preoccupazione la riserva il fatto che se il turismo leisure cresce e quello d’affari tiene, è controtendenzialmente in calo quello legato ai congressi: in parte perché le aziende hanno tagliato i budget, ma soprattutto perché la città non dispone di un palacongressi degno di questo nome.

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