Mazzolini non molla e ricorre in Appello
L’ex consigliere padano gioca l’ultima carta per rientrare in aula. E alla Corte presenta istanza anche un gruppo di suoi elettori

Ricorre lui, il diretto interessato. Ma, alla Corte d’Appello di Trieste, arriva pure l’istanza di un gruppo di cittadini che nel 2013 avevano eletto il leghista Stefano Mazzolini in piazza Oberdan e chiedono ora di vedere rispettata la volontà popolare. Un caso, sostiene l’ex presidente di Promotur decaduto dalla carica a fine luglio dell’anno scorso per decisione del Consiglio regionale, «unico in Europa». Di certo, la conferma che da parte del politico dell’Alto Friuli non c’è alcuna intenzione di lasciar perdere.
Mazzolini aveva messo in fila alle elezioni regionali del 2013 poco meno di mille preferenze, ma si era ritrovato escluso qualche mese dopo per essere stato ritenuto «ineleggibile» dalla giunta delle elezioni del Consiglio Fvg a causa di una norma che impedisce l’inserimento in lista di candidati che ricoprano cariche amministrative di enti regionali. Le dimissioni dalla presidenza di Promotur erano arrivate dopo l’elezione e dunque, così sentenziò l’aula, Mazzolini fu costretto a traslocare in fretta lasciando il posto a Barbara Zilli, la prima dei non eletti della Lega Nord nella circoscrizione di Tolmezzo.
Nel giugno scorso - ed è la premessa del doppio ricorso presentato in questi giorni assieme ai suoi elettori - Mazzolini si era visto respingere la sua tesi, vale a dire che l’agenzia Promotur non sarebbe assimilabile a un ente della Regione, dalla sezione civile del Tribunale di Trieste. In quell’occasione i giudici, facendo riferimento alla legge regionale 21 del 29 luglio 2004, respinsero il ricorso spiegando che «il disposto dell’articolo 3 è chiaro nell’individuare il momento in cui deve cessare la causa di ineleggibilità». E ancora che «si tratta di una disposizione coerente con la “ratio” dell’ineleggibilità, diretta a impedire che il candidato possa sfruttare in qualche modo la posizione di vantaggio derivante da certe cariche».
A fine estate Mazzolini torna ora alla carica. «La Corte costituzionale si è espressa più volte - assicura -: in una situazione di non chiarezza legislativa, deve prevalere la volontà del popolo». Di qui la scelta di far firmare il ricorso anche ad alcuni cittadini del collegio tolmezzino. «Un numero importante – fa sapere il consigliere silurato senza però entrare nel dettaglio –, in rappresentanza di più comuni del territorio». Sullo sfondo la polemica politica che ha visto Mazzolini individuare da tempo un presunto colpevole: «Non intendo darla vinta a quella parte del Pd che si impegna da tempo per farmela pagare per le mie posizioni contrarie al progetto folle di spendere decine di milioni nell’area di Pramollo per portare turisti in Austria». Speranze di farcela stavolta? «Conto che la Corte d’Appello prenda in esame la legittima richiesta di gente che ha visto cancellato il suo voto in maniera vergognosa. Un atto di gravissima ingiustizia cui va ora posto rimedio».
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