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Cerar incassa il disco verde del Parlamento di Lubiana

Il premier incaricato ottiene ufficialmente l'incarico di formare il nuovo governo. Jansa entra nella commissione di vigilanza sui servizi segreti

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Il premier sloveno Miro Cerar  

Con 57 voti a favore, 11 contrari e una scheda nulla, Miro Cerar, leader del partito Smc trionfatore delle elezioni politiche anticipate della Slovenia dello scorso 13 luglio, è stato nominato dal Parlamento di Lubiana premier incaricato di formare il nuovo governo. Lo scrutinio era segreto ma a favore di Cerar hanno votato oltre ai deputati del suo partito anche quelli del Partito dei pensionati (Desus), i socialdemocratici (Sd) e quelli dell'Alleanza Alenka Bratusek (ZaAB) oltre ai due deputati delle minoranze, quella italiana (Roberto Battelli) e magiara.

Il neo-premier incaricato ha ora quindici giorni di tempo per presentare al Parlamento la lista dei ministri. Alleanza Alenka Bratusek ha deciso di votare  a favore di Cerar nonostante la Smc abbia escluso il partito dalla futura coalizione di governo a causa del comportamento della sua leader e premier dimissionaria "colpevole", secondo Cerar,  di essersi auto-candidara a commissario europeo.

Partito già il toto-ministri del prossimo esecutivo. Ai pensionati spetteranno quattro dicasteri, tre andranno ai socialdemocratici e otto alla Smc. Quasi scontata la riconferma per Erjavec, Zmavc, Anja Kopac Mrak e Dejan Zidan. A parte Dusan Mramor che guiderà le Finanze ancora misteriosi i nomi dei ministri della Smc. Il Partito democratico (Sds), intanto, ha scelto il deputato-carcerato Janez Jansa quale membro della commissione parlamentare di vigilanza sui servizi segreti. Ed è scoppiata la polemica.

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