Ferriera, Arvedi investe 100 milioni
Il gruppo di Cremona ha anticipato in Regione il piano industriale. Previsto anche un laminatoio. Serracchiani e sindacati soddisfatti

Un impianto di laminazione a freddo per i coils da un milione di tonnellate che potrebbe impiegare un numero di dipendenti variabile tra i 200 e i 300. È la novità di forte rilievo uscita dal Tavolo sulla Ferriera che si è svolto ieri in Regione con la presenza di istituzioni, sindacati e categorie, sotto la presidenza di Debora Serracchiani quattro giorni dopo l’offerta vincolante per l’acquisto dello stabilimento avanzata da Siderurgica Triestina, società del Gruppo Arvedi. Il Piano industriale del nuovo proprietario, si è appreso da una nota della Regione in quanto l’incontro si è svolto a porte chiuse, prevede la piena integrazione della Ferriera nell’attività del gruppo e poggia su tre gambe: il ripristino della produzione di ghisa con l’altoforno, la valorizzazione del polo logistico destinato a diventare terminal marittimo per l’arrivo della materia prima e la spedizione dei prodotti finiti a servizio di tutto il gruppo e appunto l’avvio dell’impianto di laminazione che utilizzerà l’acciaio prodotto a Cremona e sarà insediato nel padiglione dell’ex acciaieria.
La situazione futura potrebbe addirittura far pensare a un aumento dell’occupazione e infatti sono stati ampiamente positivi i commenti dei sindacati «anche se non è escluso che in futuro Arvedi - ha riportato Christian Prella del sindacato autonomo Faims - sotto la pressione delle associazioni ambientaliste e dei cittadini, possa decidere di chiudere la cokeria». «Ma questo perlomeno in una prima fase di certo non accadrà - ha aggiunto Umberto Salvaneschi (Fim-Cisl) - e anzi i rappresentanti del gruppo Arvedi presenti al tavolo: Stefano Saglia e Francesco Rosato, hanno parlato di un investimento complessivo del gruppo su Servola superiore ai 100 milioni».

Gli uomini Arvedi hanno confermato che il Piano di risanamento ambientale, per la parte che spetta all'azienda, è già in fase avanzata di progettazione e costituisce un prerequisito della continuazione dell'attività produttiva. Il Piano sarà attuato in 18-24 mesi ma già nei primi 9-12 mesi ci si attendono miglioramenti sostanziali del quadro ambientale. «Stiamo ponendo le premesse - ha commentato la presidente Debora Serracchiani - per il risanamento ambientale dell’area della Ferriera di Servola e per la continuazione di un’attività industriale pulita che consenta il mantenimento dell’occupazione e stiamo giocando una carta importante per tutto il Paese perché qui stiamo parlando del futuro della siderurgia in Italia».
Ma Arvedi per poter ammortizzare il megainvestimento chiederà ora una concessione di lunga durata all’Autorità portuale. E proprio su questo punto si innestano alcuni timori dell’Ugl che a propria volta ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro. «La palla adesso passa anche all’Autorità portuale - ha commentato Roberta Vlahov - Non vorremmo mai che fossero disattese dalla presidente Monassi le grandi aspettative e le speranze non solo dei lavoratori, per il rilancio dell’economia. Non accogliere le richieste fatte ora significherebbe affossare il futuro della città.»
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