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Consiglieri regionali: De Anna il più ricco di Palazzo Ma l’ex Blasoni resta il recordman

Generosità con il partito: i testa alla classifica Antonaz con 33.500 euro donati a Rifondazione. Tra gli eletti in carica la più munifica è l’ormai ex leghista Piccin

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L'aula del Consiglio regionale del Fvg 

TRIESTE. Massimo Blasoni chiude con il botto. Come negli anni precedenti il suo reddito (entrate 2012) è il più alto dei consiglieri della precedente legislatura, la decima. Ma stavolta l’ex Pdl, con oltre un milione e 100mila euro, allontana il resto della truppa a distanze siderali. Confermando che la sua attività privata nel settore dell’assistenza anziani era ed è ben più remunerativa del pur consistente stipendio politico.

Blasoni record

In un’operazione trasparenza mai prima così completa, il Consiglio regionale informa che Blasoni, oltre all’imponibile record di 1.116.050 euro, si distingue anche per un cambio auto da vetrina: vende una Ferrari F430 del 2006 e acquista una Aston Martin Rapide nuova di zecca.

La top ten

Alle sue spalle, nella classifica degli ex (una ventina dei quali coinvolti nell’inchiesta sui rimborsi allegri), si piazzano l’avvocato dei Cittadini Stefano Alunni Barbarossa (272.234 euro) e il commercialista della Lega Nord Maurizio Franz (249.995 euro). Quindi il pidiellino Maurizio Bucci (180.649), il padano Ugo De Mattia (180.310), i democratici Sergio Lupieri (171.563) e Alessandro Tesini (165.528), il leghista plurindagato Edouard Ballaman (162.712), il tolmezzino Luigi Cacitti (162.409) e il goriziano Gaetano Valenti (161.869).

Gli ultimi

In fondo all’elenco (non pervenute le situazioni tributarie e patrimoniali dell’ex An Paolo Ciani e del Cittadino Pietro Colussi) c’è Mirio Bolzan con soli 17.937 euro. Ma il consigliere dem, all’epoca, non lavorava in aula. Ci sarebbe entrato l’anno successivo a poche settimane del voto in sostituzione di Giorgio Brandolin, eletto in Parlamento. Negli ultimi posti con imponibili tra i 109mila e i 111mila euro anche Sandro Della Mea (Pd), Giorgio Baiutti (Pd) e Franco Dal Mas (Pdl).

Pedicini e le auto vintage

Tra le curiosità spiccano fabbricati, boschi e campi ereditati a Maniago da Franco Brussa, le donazioni di Della Mea di alcuni immobili a Chiusaforte e l’acquisto del 50% della proprietà di alcune auto vintage da parte di Antonio Pedicini: una Lancia Flaminia del 1965, una Lancia Montecarlo del 1977 e una Giulietta Sprint del 1967. Giorgio Venier Romano, senza esagerare, si fa invece bastare una Panda usata del 2004.

I contributi al partito

Degli ex viene pure resa nota la generosità verso il partito di riferimento. In testa ci sono i comunisti Roberto Antonaz (33.500 euro) e Igor Kocijancic (29mila), quindi i leghisti Enore Picco (26mila) e Franz (24mila). Un dato che non è obbligatorio fornire, peraltro. È comunque dal 2000 che i consiglieri di piazza Oberdan possono rendere noti i versamenti effettuati a favore di partiti o movimenti politici. Per chi lo fa (tramite un’autocertificazione), c’è la possibilità di farlo sapere ai cittadini attraverso il Bur.

Piccin generosa

Tra i consiglieri in carica, sempre relativamente all’attività del 2012, pur con una minaccia di espulsione chiesta dal segretario federale Matteo Salvini, Mara Piccin può andare ancora a testa alta in casa Lega Nord: ha consegnato 24.100 euro al movimento. Nello stesso anno, come comunica il Palazzo, è invece il forzista, allora pidiellino, Elio De Anna ad avere dichiarato il reddito più alto: 205.495 euro. L’Ufficio di presidenza comunica che a informare dei contributi più o meno volontari (a seconda degli statuti dei partiti) sono stati 22 dei 49 eletti nell’aprile 2013. Sul podio, dopo Piccin, ci sono il dipietrista, oggi Pd, Enio Agnola (18mila euro) e un altro dem, Daniele Gerolin (17.500). A seguire altri iscritti al Pd: Franco Iacop, il presidente del Consiglio, Enzo Marsilio e Mauro Travanut con 14.200 euro, Franco Codega con 13.200. Quote più basse a centrodestra: Paride Cargnelutti, Luca Ciriani, Alessandro Colautti, Bruno Marini, Riccardo Riccardi e De Anna hanno versato 6mila euro nelle casse dell’ex Pdl.

Fuori dal Palazzo

Molto distanti i consiglieri che due anni fa non lavoravano nell’aula regionale: Sara Vito ha staccato un assegno di 1.670,60 euro al Pd di Gorizia, Stefano Ukmar ne ha compilato uno di 1.200 euro per il Pd di Trieste, Diego Moretti un altro di 800 euro per il Pd di Gorizia, Vittorino Boem ha fatto lo stesso, sempre per il Pd, scrivendo la cifra di 815 euro. E ancora ci sono i 500 euro di Vincenzo Martines e i 400 di Cristiano Shaurli. Qualche spicciolo, infine, anche al Movimento 5 Stelle: 200 euro di Andrea Ussai, 100 euro di Eleonora Frattolin. Fino ai 50 euro del pidiellino goriziano Rodolfo Ziberna.

I redditi

Gli stessi nomi, ma stavolta al completo, si ritrovano anche nella classifica dei redditi degli eletti in carica. Quella che, dopo anni di dominio di Blasoni, vede in testa De Anna. Ma se l’imprenditore friulano ha sempre viaggiato ben oltre i 600mila euro, il consigliere pordenonese si ferma nel 2012 a quota 205mila euro, 9mila euro in meno del 2011 (quando era terzo, dietro a Blasoni, 689mila, e a Franz, 249mila).

La classifica

Nella top ten dei redditi 2012 sfilano anche il democratico Gerolin (187.972 euro), l’ex presidente della Regione Renzo Tondo (181.887), Luca Ciriani (Fratelli d’Italia, 176.135), Stefano Pusetto (Sel, 176.012), Riccardi (Fi, 171.401), Claudio Violino (161.328), Giovanni Barillari (Misto, 152.978), Codega (Pd, 151.647) e Valter Santarossa (Autonomia responsabile, 145.130).

Le retrovie

Negli ultimi dieci posti spuntano poi 4 grillini su 5 (Elena Bianchi dichiarava 53.647 euro), con l’attuale capogruppo Frattolin con dichiarazione zero, mentre Ussai aveva un imponibile di 28.321 euro, Ilaria Dal Zovo di 12.823 e Cristian Sergo di 968. Sotto i 10mila euro anche due esponenti di Sel: Alessio Gratton (9.387) e Giulio Lauri (2.700).

Gli imponibili all’insù

Per Debora Serracchiani, infine, un reddito vicino a 100mila euro, la somma tra l’attività di avvocato (circa un quarto) e l’indennità da europarlamentare. Pure per lei, come per tanti altri, la prossima dichiarazione decollerà: saranno stati pure tagliati, ma gli stipendi da consiglieri valgono ancora più di un lavoro privato.

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