Terza corsia, Serracchiani tira dritto
«La priorità è completare l’opera. L’inchiesta nata dallo scandalo Mose? Auspichiamo che tutto si risolva in tempi brevi»

TRIESTE. Dopo l’acquisizione delle carte dei governi Galan-Chisso anche sulla terza corsia, la Procura di Venezia apre l’inchiesta. Gli incroci con la vicenda del Mose sono tanti e la magistratura vuole vederci chiaro sulla partita infrastrutturale in A4. Per capire se gli stessi gruppi aziendali del sistema veneto degli appalti pilotati e delle tangenti abbiano operato irregolarmente anche nella Venezia-Trieste. Nell’attesa di conferme ufficiali, la struttura commissariale guidata da Debora Serracchiani respinge però «allarmi prematuri» e fa ancora quadrato a difesa dell’opera: «La priorità è completarla».
La Procura lagunare, con il pubblico ministero Stefano Ancillotto, dunque, non si ferma all’acquisizione delle carte. Apre, come sembrava scontato, l’inchiesta sulla A4, preso atto che tre delle cinque imprese aggiudicatarie del primo lotto Quarto d’Altino-San Donà sono rimaste coinvolte in vicende ritenute illegali da inizio 2013 a oggi: la Mantovani (primo socio del Consorzio Venezia Nuova), il cui presidente Piergiorgio Baita fu arrestato con l’accusa di false fatturazioni nel febbraio dell’anno scorso (e con lui anche Claudia Minutillo, già segretaria di Giancarlo Galan); il Coveco, il cui presidente Franco Morbiolo è tra i 35 finiti in manette a giugno nell’inchiesta del Mose; So.Co.Stra.Mo, la ditta del palazzinaro romano Erasmo Cinque, indagato nell’inchiesta sulla bonifica di Porto Marghera insieme all’ex ministro Altero Matteoli. Ma in Procura, oltre ai dossier che il governatore del Veneto Luca Zaia ha fatto consegnare dagli uffici regionali, ci sono da qualche settimana pure i documenti che la Gdf di Venezia, in esecuzione di una richiesta della Dia, ha recuperato a Roncade, in prossimità del vecchio casello, in quella che è stata definita attività di ruotine.
Fatto che sta che di materiale da verificare relativamente alla terza corsia ce n’è in abbondanza. Anche perché gli incroci “pericolosi” con il Fvg riguardano anche la piattaforma logistica di Trieste (i cui lavori erano stati aggiudicati in via provvisoria a un insieme di ditte con capofila la Mantovani), il prolungamento della Cimpello-Sequals (la solita Mantovani aveva in agenda un miliardo di investimenti), le bretelle superstradali a pagamento tra la A 4 e le spiagge friulvenete.
Dal fronte regionale, al momento, non si entra nel merito dell’inchiesta. Emilio Terpin, il presidente di Autovie, aveva anticipato già nei giorni scorsi la totale disponibilità della struttura della concessionaria a collaborare in caso di indagini anche nelle sedi regionali. E, a proposito del sequestro di materiale in Veneto, aveva parlato di «atto dovuto». Lo staff commissariale spiega peraltro di non aver ricevuto ancora alcuna comunicazione sull’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Venezia. E, nella settimana in cui si è dovuto anche procedere alla revoca dell’affidamento dell’esecuzione del terzo lotto alla Ati Tiliaventum a causa dell’interdittiva antimafia della Prefettura di Udine nei confronti della Rizzani De Eccher, che nel 2010 aveva vinto il bando di gara per il tratto “ponte sul Tagliamento-Gonars”, sempre il commissario ribadisce che «l’impegno di tutti gli organi deputati è concentrato alla realizzazione dell'opera» e informa che «non viene manifestata sorpresa dinanzi al fatto che la magistratura possa aver allargato il suo raggio d'azione». Ci sono imprese che operano contemporaneamente in più cantieri, compresi quelli della terza corsia, prosegue la nota commissariale, «e quindi le verifiche e i controlli sono nell'ordine delle cose». Però, se le complessità non mancano, «non si vuole nutrire alcun tipo di allarme prematuro».
Quanto all’ipotesi di un nuovo bando per il terzo lotto, il commissario conferma infine l’attenzione a una situazione «in costante evoluzione», e con decisioni «che devono ancora maturare». Le indagini «devono fare il loro corso, si auspica che tutto si risolva in tempi brevi».
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