Fondi ai gruppi politici, l’aula riscrive le regole
Emendamento trasversale alla manovra. Le cifre contestate e non restituite saranno trattenute sugli stipendi dei capigruppo

TRIESTE. Rimborsi irregolari da restituire entro un mese con la possibilità di trattenute direttamente da indennità, bonus ed eventuale vitalizio. Il Consiglio regionale punta a regolamentarsi in caso di “leggerezze” nella rendicontazione dei rimborsi, attraverso un emendamento firmato trasversalmente che dovrebbe essere votato oggi in aula nell'ambito dell'assestamento di bilancio. Pd, Cittadini, Forza Italia e Nuovo Centrodestra convergono sulla proposta mentre Sel, 5 Stelle e Lega Nord non firmano l'emendamento.
«In caso di accertate irregolarità in esito al controllo sui rendiconti dei gruppi consiliari» da parte della Sezione di controllo della Corte dei Conti, recita l'emendamento, le somme dichiarate irregolari «sono restituite al bilancio del Consiglio regionale dal Presidente del gruppo entro trenta giorni dalla richiesta del Presidente del Consiglio regionale». Una scadenza che naturalmente può slittare in caso di impugnazione della delibera di non regolarità. Il capogruppo in questione potrà chiedere la rateizzazione della somma dovuta (fino a un massimo di 12 rate) ma alla prima scadenza non rispettata il beneficio cadrà automaticamente. «Qualora il presidente del gruppo consiliare non provveda alla restituzione delle somme non regolarmente rendicontate - precisa ancora l'emendamento - il Consiglio regionale procede al recupero delle stesse mediante trattenuta delle indennità, dei rimborsi forfetari, nonché dell'eventuale assegno vitalizio».
Dovrebbe invece essere ritirata quella parte dell'emendamento che cancella la sequestrabilità e pignorabilità dell'assegno vitalizio; una previsione che ha sollevato perplessità, in primis da Sel e Movimento 5 Stelle (ma non senza contrarietà anche all'interno degli altri gruppi), e sul quale i proponenti non intendono barricarsi, accettando quindi la cancellazione della norma. Lo stesso emendamento invece prevede che non ci siano trattenute per i consiglieri regionali e per i membri della giunta «in caso di assenza documentata derivante da impegni fuori dal territorio regionale inerenti al mandato consiliare per incarico o missione disposti dal presidente del Consiglio». Previsto anche il rimborso delle spese legali da parte della Regione, anche per i consiglieri (e non solo per giunta e presidente del Consiglio), «nei procedimenti connessi all'esercizio delle funzioni istituzionali che si concludano con archiviazione in fase pre-giudiziale, nonché nei giudizi elettorali e in quelli civili e penali» e la modifica, è scritto nel testo della proposta di modifica, «trova applicazione anche per i procedimenti aperti prima dell'entrata in vigore della presente legge».
In tema di contributi ai gruppi consiliari, un altro emendamento, questa volta firmato anche da Sel e grillini, prevede la possibilità del «trasferimento del contributo annuale già assegnato ad un gruppo consiliare» in caso di cambio della “geografia” politica all'interno di una stessa coalizione. Nel caso, già verificatosi con la separazione del Pdl tra Fi e Ncd, il contributo, se c'è l'accordo all'interno della coalizione, viene distribuito alle nuove formazioni in base al numero di consiglieri presenti, senza spese aggiuntive per le casse del Consiglio regionale. L'aula ieri ha affrontato i primi quattro articoli dell'assestamento di bilancio; oggi saranno esaminati gli altri articoli e la votazione finale del provvedimento.
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