Sono 33 i ricercatori, scienziati e manager provenienti da istituzioni, università ed enti di ricerca di Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Grecia, Macedonia, Moldova, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia, Turchia e Ucraina a Trieste fino a venerdì per rafforzare le proprie competenze professionali nel campo della oceanografia, scienze marine e “crescita blu”. È partita infatti ieri la “Summer school in sustainable blue growth in South East Europe”, iniziativa internazionale di formazione sulla crescita sostenibile nel Sud-est europeo legata alla cosiddetta “economia blu”, ovvero l'insieme di tutte le attività economiche, scientifiche, culturali e sociali legate all'ambito marino e marittimo. È un settore che a livello europeo impiega 5,4 milioni di persone, genera un valore aggiunto lordo di quasi 500 miliardi di euro l’anno e presenta ulteriori margini di crescita. I 33 partecipanti sono stati selezionati tra le oltre 400 domande pervenute nei mesi scorsi all'Ogs – Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale. A loro si aggiunge una quindicina di ricercatori dell’Università di Udine e di Ogs. La School è organizzata da Ogs con la Fondazione Robert Bosch, nel palazzo dell’Ictp di Grignano, in collaborazione con lo stesso Centro internazionale di fisica teorica, l'Ince, l'Università cittadina, quella di Udine e con la partecipazione di Ditenave - Distretto tecnologico navale e nautico del Fvg.
L’iniziativa si inserisce nel filone della Blue Growth Initiative, strategia a lungo termine dell'Ue che riconosce in mari e oceani un motore per l’economia europea, e si propone di aumentare le competenze professionali e la qualità della ricerca nel campo delle scienze marine, clima aspetti connessi, la tutela ambientale e la gestione integrata delle zone costiere.
«Oltre il 70% del pianeta è coperto dall'acqua, la cosiddetta “economia blu” sarà sempre più cruciale per la produzione di valore e l'occupazione», ha osservato in apertura della School la presidente di Ogs Maria Cristina Pedicchio, mentre il direttore dell’Ictp Fernando Quevedo ha sottolineato come il Centro «crede da sempre nella promozione degli studi e delle ricerche tra gli scienziati di tutti i paesi del mondo». Si tratta di un progetto che «può contribuire a un ulteriore sviluppo e integrazione dell'area del Sud Est Europeo», ha detto Erik Csernovitz dell’Iniziativa centro europea (Cei), mentre Massimo Breda, amministratore delegato di Ditenave, ha detto che «Le problematiche e soluzioni individuate nell'ambito della blue growth sono applicabili anche in altri settori».
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