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Ok da Roma, scuole a nuovo a Servola e in via Pascoli

Renzi sblocca 3,5 milioni di euro, garantita la copertura finanziaria per i cantieri della De Marchi-Grbec e della Fonda Savio-Manzoni: inaugurazioni entro il 2016

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Il polo scolastico di via Manzoni 

Tre milioni e mezzo di euro, manutenzioni spicce comprese. E due grandi cantieri pronti ad aprire dopo l’estate per rifare altrettante scuole disastrate che, da troppo tempo, aspettano di essere rimesse a nuovo: la De Marchi - Gregoric - Stepancic - Grbec di Servola è “dentro” al 100 per cento, mentre la Fonda Savio - Manzoni di via Pascoli lo è al 99 (in queste ore sono in corso gli accertamenti del caso negli uffici del Municipio).

Tanto vale, cioè tre milioni e mezzo più due scuole “benedette”, la professione di fede recitata a maggio davanti a Matteo Renzi da Roberto Cosolini, il sindaco del partito (e della corrente) di Renzi, e da Antonella Grim, l’assessore all’Istruzione che, del partito (e della corrente) di Renzi, è anche il segretario regionale, quando firmarono la lettera dei “desiderata” indirizzata al premier che s’era appena impegnato a sbloccare un bel po’ di interventi di edilizia scolastica ingolfati, in particolare, dal Patto di stabilità.

La scuola "De Marchi" di Servola (Lasorte) 

Sul sito del Governo, in effetti, è arrivata in questi giorni la risposta dello stesso Renzi a quella lettera. Ebbene: fiducia ripagata, a sentire il ticket Cosolini - Grim, perché proprio due erano le urgenze segnalate dal Comune (Servola e via Pascoli appunto) e due sono alla fine, o meglio due dovrebbero essere, le opere pubbliche per cui Roma garantisce ora la copertura. Il portale del Governo, nel dettaglio, rimanda a una lista della spesa che su scala nazionale supera il miliardo, su quella regionale sfiora i 28 milioni e dentro i confini triestini si aggira sui tre milioni e mezzo, come detto. La cifra viene fuori dalla somma di 57 capitoli, di cui 48 destinati al capoluogo, tra i quali ne balzano all’occhio, per la loro entità, tre. Il più consistente vale da solo un milione e 388mila euro, di cui 180mila già a disposizione per l’anno in corso e il resto nel 2015. Calza, pur un minimo stretto ma non pare il momento ideale per il pelo nell’uovo - anche perché non si tratta di vere risorse concesse ma di spazi finanziari aperti che vanno ad allentare il Patto di stabilità - con la priorità numero uno segnalata a maggio da Cosolini: la De Marchi - Grbec, la cui ristrutturazione da un milione e 800mila euro era stata finanziata già nel 2012 con un contributo della Regione. Tutto però si era bloccato perché, in quello stesso periodo, era entrato in vigore proprio il Patto di stabilità, circostanza tale da congelare una serie di uscite in conto capitale già programmate e considerate fino al giorno prima “sicure”. L’assessore Grim e i presidi, ad esempio, alla vigilia dell’introduzione del Patto di stabilità avevano già fatto i sopralluoghi decisivi per la “mappa” di aule didattiche, aree dedicate alla mensa e laboratori, ai fini del progetto esecutivo. In un anno di lavori, dunque entro la fine del 2015, a questo punto la scuola di Servola dovrebbe essere rifatta e riaccogliere così i suoi 250 allievi distribuiti tra una materna di lingua slovena e un’elementare “doppia”, sia ad insegnamento italiano che della minoranza, accolti temporaneamente in altre strutture del comprensorio Svevo-Baiamonti.

Il secondo e il terzo capitolo di spesa valgono entrambi 700mila euro e dovrebbero andare a coprire, per un totale di un milione e 400mila euro appunto, l’emergenza numero due - pur non frenata come la prima dal Patto di stabilità, anche perché qui non si tratta di un semplice spazio finanziario ma si configura un vero e proprio finanziamento mirato via Regione - che Cosolini si era “permesso” di segnalare a Renzi. Si tratta della media di via Pascoli, il cui restyling vale a sua volta un milione e 800mila euro. In questo caso, per il taglio del nastro, servono due anni, tra completamento della progettazione, gara e cantiere. E si va al 2016, l’anno delle elezioni.

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