Multe salate ai furbetti dei motoscafi
Si intensificano i controlli della polizia marittima croata: denunciati dieci diportisti. Sanzioni da 132 a 1.980 euro

FIUME. Attenzione alla Polizia marittima croata. Anche quest’anno, come nelle precedenti estati, gli agenti croati si metteranno in moto (anzi i controlli sono gia’ scattati) a bordo di motovedette, motoscafi e altre imbarcazioni per verifiche a tappeto nelle acque dalmate, quarnerine e istriane, allo scopo di garantire la massima sicurezza dei bagnanti, diportisti e pescatori.
Sulla falsariga di quanto avvenuto in passato, i poliziotti concentreranno le attenzioni sul comportamento di chi è alla guida di un natante e nella fattispecie va incorniciato il divieto di procedere ad alta velocità entro i trecento metri dalla costa. Per questo reato la polizia è particolarmente severa e non concede sconti, facendo fioccare multe che vanno da un minimo di 1.000 kune (132 euro) ad un massimo di 15 mila kune (1980 euro).
L’ultimo degli esempi arriva dai recenti controlli portati a termine dalla Polizia marittima nei bracci di mare delle isole di Lussino, Veglia e Arbe. L’azione si è tenuta nei giorni scorsi ed ha visto gli agenti denunciare dieci diportisti, tutti stranieri e tutti responsabili di avere fatto filare le loro imbarcazioni (in croato si dice “glisiranje”) a velocità superiori ai cinque nodi, il massimo consentito nella zona di mare entro i trecento metri dalla riva.
Sono stati pizzicati sei cittadini tedeschi, due italiani, un austriaco e una slovena, che erano alla guida di motoscafi, yacht e gommoni. Sono stati condannati a pene pecuniarie. Nelle vicinanze di Arbe è stato fermato invece un diportista della Repubblica Ceca, sorpreso a guidare la sua imbarcazione sprovvisto di patente nautica. Sempre per quanto attiene ai diportisti d’oltreconfine, da citare il caso di un cittadino della Danimarca che, alla guida del suo natante aveva lasciato il 15 giugno le acque territoriali, croate per entrare in quelle italiane. Cinque giorni dopo, il 20 giugno, il danese era rientrato nelle acque territoriali della Croazia, a Lussino. In entrambi i casi barca e diportista non si erano sottoposti all’obbligatorio controllo confinario. Il danese è stato denunciato e condannato per violazione della legge sul controllo del confine di stato.
Fin qui gli stranieri. Nelle vicinanze di Arbe, invece, la polizia ha fermato un cittadino croato di 32 anni, comandante di un peschereccio con le reti a strascico. Il pescatore arbesano aveva calato le reti a meno di tre miglia dalla costa, violando in questo modo la legge sulla pesca marittima. È stato naturalmente denunciato, mentre il pescato a bordo gli è stato sequestrato.
I controlli in mare delle forze dell’ordine, naturalmente, proseguiranno: la stagione estiva sta entrando nella fase clou e i bagnanti stanno riempendo le spiagge. Chi possiede un mezzo nautico, croato o straniero che sia, farebbe dunque bene a rispettare le regole (e salvaguardare il portafogli). Uomo avvisato, mezzo salvato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori