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Il cardinale sloveno si schiera con Janša

Il porporato Franc Rode: «L’incarcerazione è frutto di un complotto ma l’ex premier è come Gandhi e vincerà dal carcere»

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TRIESTE. Elezioni di luglio, elezioni balneari, opinione pubblica sulle spiagge, distratta un po’ stufa e disinibita. Eppure quel 13 luglio quando la Slovenia aprirà i seggi per le politiche anticipate è più importante di quello che può sembrare. Ad avvalorare questa tesi ci pensa addirittura la Chiesa che entra con decisione del dibattito politico del Paese.

E lo fa addirittura con sua eminenza il cardinale Franc Rode, uomo che fu molto vicino a Papa Wojtyla, fa parte delle congregazioni per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e per i Vescovi e del Pontificio Consiglio della Cultura. È uno dei cardinali che ha celebrato la messa tridentina dopo la riforma liturgica.

Esterna il cardinale alla fine della cerimonia di benedizione di un nuovo mezzo e della rinnovata caserma dei Vigili del fuoco di Grosuplje. E tocca il nervo più sensibile della Slovenia in queste ore: la vicenda Janša, attualmente carcerato a Dob per scontare la sua pena di due anni per corruzione nell’affare Patria. «Ritengo che tutto questo (la condanna definitiva e la successiva incarcerazione di Janša ndr.) sia il frutto di un vero e proprio progetto e non sia avvenuto a caso». Per la Chiesa, dunque, Janša, cattolico, strenuo difensore della Slovenia tradizionale, quella tutta casa, chiesa, famiglia e lavoro, è stato vittima di una vera e propria cospirazione politica. Rode non dice chi sono gli artefici ma è chiara l’allusione alla vecchia nomenklatura comunista del Paese, “strici v ozadju”, i grandi burattinai rossi.

Poi Rode diventa addirittura profetico quando afferma che tutto ciò non gioverà a chi lo ha architettato e portato a compimento perchè «anche Gandhi ha vinto le elezioni - tuona - quando era in carcere, e così pure Mandela». Il cardinale parla di grande incertezza circa gli esiti elettorali, parla dei nuovi partiti che nascono in Slovenia come i funghi dopo la pioggia ma che non hanno un destino duraturo essendo «palesemente partiti per una sola elezione». E difende anche l’avvenuto incontro tra i leader dei cosiddetti partiti della Primavera di Lubiana (popolari, Nuova Slovenia e democratici, tutti di centrodestra) e il presidente della Conferenza episcopale di Slovenia, Andrej Glavan. «Non vedo problemi - precisa - se il presidente della Conferenza episcopale è un catalizzatore di determinate correnti politiche per cercare di unirle e armonizzarle». «Come uomo e come cittadino - sostiene Rode - che ha determinati valori umani che sono vicini ai partiti della Primavera ha pieno diritto di fare ciò, ma anche - conclude - come dignitario della Chiesa».

Janša martire, Chiesa schierata contro il comunismo “nascosto” che manovra le istituzioni dello Stato. A noi viene in mente una frase di Bertolt Brecht: «Sventurata la terra che ha bisogno di eroi».

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