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Castelreggio, più che un bagno un cantiere

Gli habituè dello stabilimento comunale di Sistiana protestano: servizi scadenti, mare sporco, orari troppo limitati

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DUINO AURISINA. Castelreggio? Un cantiere a cielo aperto. Scalpitano gli habitué dello stabilimento comunale di Sistiana: quest'assaggio di stagione balneare rischia di passare alla storia come il peggior incipit di sempre, con precipitosa fuga dei bagnanti del circondario verso Grado. Non bastasse la difficile convivenza con le ruspe impegnate nella realizzazione della nuova via di collegamento alla confinante Portopiccolo, peraltro di recente contestata dalla Soprintendenza, ci si mette tutta una serie di disservizi a complicare il quadro.

Ed è subito caos-spiaggia. “Capitano” della protesta, che coinvolge diversi utenti dalla chioma canuta, è il 78enne Duilio Bertocchi di Sistiana, che frequenta il lido dal dopoguerra. Uno, per capirsi, che la cabina in affitto ventennale se l'è addirittura “palchettata”. E conoscendo a menadito ogni piega di Castelreggio punta l'indice: «Qui c'è gente che non può più fare il bagno presto, perché i cancelli aprono appena alle 8 e il passaggio sul retro è precluso, per via del cantiere. Ci sono mamme con bimbi che non si possono recare al mare col sole a picco, bensì alle 7, ma ora ciò viene impedito». Inoltre solo da pochi giorni sono stati ripristinati toilette e docce (un paio ancora chiuse), con “una manutenzione però non sempre impeccabile nei giorni di maggiore affluenza”, mentre alcune cabine restano off-limits perché sono iniziati i lavori di ripitturazione. Che però, va detto, miglioreranno lo stabilimento.

«Fino a domenica mancavano le boe di segnalazione a mare – ancora Bertocchi - mentre per parecchio tempo i bagnanti hanno dovuto convivere con acque non proprio cristalline a causa di quella che noi abbiamo ribattezzato “la collina della vergogna». Un mucchio di terra depositata all'ingresso all'ex cava, che già ieri però appariva dimezzato. «E poi c'è la questione delle sdraio, fatiscenti, piazzate su metà della spiaggia libera e nel settore migliore. Per i bagnanti -prosegue - che pure versano centinaia di euro per avere la cabina tutta l'estate, resta ben poco spazio, visto che su entrambi i settori oggi ci sono servizi a pagamento. E meno male che Castelreggio, come diceva il Comune, doveva restare gratis! Già un paio d'anni fa un precedente gestore c'aveva provato, ma a causa della protesta dei cittadini gli ombrelloni a pagamento erano svaniti».

Concorda Marina Vidman: «Ma la spiaggia non doveva restare libera? E perché non possiamo più venire al mare di buon'ora?». L'ultimo tratto di spiaggia, durante la settimana, resta deserto a causa dei rumori e polveri sollevate dai camion. Dunque gli spazi si restringono. «Non mi pare corretta quest'occupazione di sdraio, che poi restano vuoti», aggiunge Maria Bugato. E così la pensa anche Nadia Grando: «Se la spiaggia è pubblica deve restare libera». In realtà il capitolato d'appalto prevede la possibilità, al gestore, di inserire alcuni ombrelloni a pagamento. «E che sia presto ripristinata la passerella a mare per gli anziani!», chiede Ester Blason. Infine, come sottolinea Bertocchi, prendendo ancora parola, c'è preoccupazione per la rimozione di alcuni pannelli che costituivano una delle tettoie del complesso: gli habitué della spiaggia ricordano, come confermato anche dall'ex sindaco Giorgio Ret, che alcune strutture erano in eternit. Dove sono finiti i pannelli recentemente rimossi? E di che tipo erano?

«In accordo col servizio Lavori pubblici – così l'assessore Andrej Cunja - una parte di queste coperture in materiale plastico sita sopra un percorso pedonale è stata rimossa e smaltita, un'altra in materiale cementizio che invece si trovava su un'area di servizio è stata rimossa e stoccata in area sicura sul tetto dell'edificio, operando dall'esterno con mezzi aerei, in attesa di determinarne la natura e provvedere al suo corretto smaltimento. Che – precisa in una nota - non appare particolarmente urgente, considerato che non sussistono pericoli incombenti di alcun genere. Ora stanno proseguendo le operazioni di manutenzione del comprensorio da parte dell'attuale gestore che prevede di rendere pienamente fruibile lo stabilimento entro il fine settimana». Certo che se la gara si fosse conclusa a marzo anziché a metà maggio forse non ci si troverebbe con questi disagi.

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