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A Sansego abitazioni a buon mercato ma non c’è domanda

Immobiliare fermo, si fanno vedere solo italiani e sloveni I prezzi variano da 45mila a un massimo di 200mila euro

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LUSSINPICCOLO. La crisi economica, scoppiata nel 2008, si riflette negativamente a tutt'oggi sul mercato immobiliare croato, in particolare su quello nelle regioni adriatiche, isole comprese. Nei Lussini, ad esempio, la compravendita sembra attraversare una specie di era glaciale, con affari ibernati e in attesa del grande disgelo. Illuminante la situazione che si verifica a Sansego, l'isola della sabbia, dove è in vendita una cinquantina di case i cui acquirenti sono però di là da venire. Il prezzo minimo di un'abitazione è di 45 mila euro, il massimo supera i 200 mila euro. Sono case e villini costruite in una delle isole più affascinanti dell'Alto Adriatico, e non solo di esso, ma nonostante il sito non trovano i nuovi proprietari. Sul pannello informativo di Sansego si trovano anche i nomi e i recapiti telefonici delle persone interessate ad investire nel mattone, ma quando vengono contattate fanno sapere di essere disposte a sborsare per l'immobile non più di 20–30 mila euro. Non è dunque che la domanda sia fiacca, è che l'offerta non interessa proprio. Il risultato finale è che gli offerenti non incassano nemmeno un centesimo, mentre l'altra categoria resta senza lo spazio abitativo. Agente immobiliare da decenni, il lussignano Dinko Kuvac della ditta Imobiro, ha specificato che a comprare case e lotti di terreno nell'arcipelago di Lussino sono soprattutto italiani e sloveni. «Lo fanno per una questione di cuore – parole di Kuvac – molti italiani hanno origini isolane e dunque tornano alle proprie radici. Gli sloveni invece hanno sempre avuto un debole turistico per questa regione insulare. Queste due categorie di clienti si differenziano da tedeschi e austriaci, meno sentimentali e più razionali. Hanno smesso di acquistare immobili nei Lussini non appena il costo di un metro quadrato ha superato i 2 mila euro, rivolgendo le loro attenzioni soprattutto sui mercati albanesi e montenegrini». Secondo Kuvac, per tornare agli anni ’90 del secolo scorso, quando si facevano affari a tutto spiano, si dovrebbero ribassare i prezzi degli immobili dal 30 al 50 per cento. Solo allora il mercato tornerebbe nuovamente a girare.

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