Sistiana, un pezzo di mare per bagnare Portopiccolo
Sabato è prevista l’invasione pacifica di 200 milioni di litri d’acqua salata Un’operazione unica dalla quale nasceranno “a secco” tre ettari di golfo

DUINO AURISINA. Il countdown è ufficialmente partito: tra 48 ore si “stappa” il bacino di Portopiccolo. Davanti a un folto parterre di ospiti (oltre 200 tra clienti, fornitori e autorità hanno già confermato, ieri mattina, la propria presenza) sabato alle 18.30 prenderà avvio con una cerimonia inaugurale l'allagamento del porticciolo e il mare abbraccerà la cittadella turistica di Sistiana. Si svelano intanto i primi particolati tecnici dell'operazione, studiata nei minimi dettagli: in meno di un'ora 200 milioni di litri d'acqua di mare riempiranno l'insenatura e a intervento ultimato il nuovo specchio acqueo coprirà un'area di tre ettari, per una profondità media di sei metri. Scomparirà così anche l'ultima traccia della passata attività industriale di escavazione, rappresentata dal piazzale di stoccaggio della pietra all'ex cava Africa. Secondo gli addetti ai lavori un'impresa di questo tipo, per modalità adottate, non detiene precedenti sul territorio e pertanto avrà una sua spettacolarità.
Ma di che operazione stiamo parlando? «Per circa 90 giorni – spiegano gli organizzatori dell'evento - una trentina di mezzi e 50 risorse dedicate tra operatori specializzati e ingegneri hanno lavorato senza sosta per rimuovere 145mila metri cubi di materiale. Dal punto di vista tecnico, sabato sera si assisterà all'ingresso del mare nel porticciolo attraverso la rimozione di una sezione del diaframma che ha svolto finora la funzione di diga di contenimento dell'acqua marina, impedendone l'ingresso nella profonda insenatura». I numeri, dunque. Il diaframma di separazione ha una “luce” (termine che nelle costruzioni civili identifica la dimensione orizzontale maggiore degli elementi strutturali portanti) di 40 metri, uno spessore di 10 e una profondità di sei. Costituisce di per sé un'opera ingegneristicamente impegnativa: la sua tenuta ha consentito lo sgombero del materiale in condizioni di asciutto, senza infiltrazioni. Quanto alle modalità di “stappo” del bacino, stando ai tecnici, la sezione di diaframma verrà rimossa attraverso uno scavo. Chiaramente l'intervento è stato progettato, nella sue dimensioni, da tecnici e ingegneri specializzati che, mediante l'applicazione di modelli matematici di ingegneria idraulica, hanno definito le geometrie della sezione di diaframma da rimuoversi. L'esecuzione in sicurezza delle opere avverrà con mezzi meccanici per la movimentazione di terra, cioè escavatori a braccio lungo che saranno azionati da operai specializzati, coordinati da imprese di comprovata esperienza nella gestione di lavorazioni ingegneristiche complesse. Quanto durerà il tutto? «La sezione interessata dalla rimozione – replicano gli organizzatori - è stata accuratamente studiata per consentire l'ingresso, in meno di un'ora, di 200 milioni di litri di acqua, in totale sicurezza e senza togliere nulla alla spettacolarità dell'intervento. A lavorazione ultimata lo specchio acqueo creato coprirà un'area di circa 3 ettari con una profondità media di 6 metri».
«L'unicità dell'operazione – concludono - nasce dal fatto che si tratta dello scavo di un'insenatura "a secco", cioè della creazione di una insenatura dove prima c'era terraferma. Di norma invece i porticcioli sfruttano insenature esistenti o vengono realizzati in aggetto, quindi sottraendo area al mare. Possiamo pertanto dire si tratti di un'operazione unica in Friuli Venezia Giulia. Le finalità di realizzazione del porticciolo, fin dall'inizio, erano due. Da una parte quella estetica e di progetto che permette un originale recupero della cava dismessa, dall'altra l'operazione contribuirà alla creazione di un microclima particolare, adatto al rinverdimento del borgo».
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