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Pago, l’Ibiza croata, vieta sesso e alcol in spiaggia

Il Consiglio comunale di Novalja vara un nuovo regolamento prendendo a modello Ibiza. Multe fino a 150 euro a chi sgarra

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TRIESTE. L’isola di Pago ha detto stop. Stop alle ubriacature collettive sulla spiaggia, stop al sesso sfrenato e magari di gruppo sulla battigia, basta agli schiamazzi e alla musica a super volume. Il sindaco di Novalja, Ante Dabo ha deciso, d’accordo con il suo Consiglio comunale, di regolamentare con chiarezza e trasparenza cosa si può e cosa non si può fare durante il tourbillon estivo sulla “sua” isola. E lo ha fatto non per bigotteria.

Anzi, prima di prendere carta e calamaio e vergare il nuovo regolamento del divertimento è andato a Ibiza, capitale del divertimento mediterraneo, dei crazy party, del ballo e delle bevute sfrenate per vedere come funzionano le cose e come si comporta la locale municipalità. E così, alla vigilia della prossima stagione turistica la municipalità di Novalja ha predisposto 100mila volantini scritti nelle principali lingue internazionali in cui si spiega che cosa sarà tollerato sull’isola e che cosa invece ricadrà nella “zona vietata”.

Ai trasgressori saranno comminate multe dai 100 ai 150 euro. Per controllare che tutto si svolga secondo il regolamento oltre alla polizia locale saranno in servizio, ripartiti su tre turni che copriranno tutte le 24 ore del giorno, 15 vigilantes assunti ad hoc.

«Secondo un sondaggio che abbiamo svolto tra i giovani frequentatori della nostra isola - spiega il sindaco Dabo che rifiuta con forza l’etichetta di “sceriffo” - una delle richieste principali era quella della sicurezza. Anche per questo, ma anche per il rispetto degli isolani e dei turisti che magari vengono da noi per godersi la tranquillità del mare, abbiamo deciso che si devono scrivere delle regole che saranno in grado di permettere la “convivenza” tra diversi generi di turismo». «Mi sono recato - racconta ancora il primo cittadino intervistato dal Jutarnji List - assieme ai proprietari del discoclub della spiaggia di Zrca ad Ibiza proprio per vedere come funziona un’isola molto simile alla nostra per tipologia di ospiti e credetemi là tutto fila liscio, si rispettano le regole e i giovani vogliosi di ballare e di divertirsi convivono senza problemi anche con un turismo più anziano più in cerca di tranquillità e relax».

Sia chiaro, il sindaco non vuole cambiare rotta e ha dato ordine ai suoi agenti municipali di svolgere non una politica repressiva ma, prima di sanzionare gli eventuali trasgressori, di spiegare che cosa è permesso e dove e che cosa è vietato. «Con il club di Zrca poi stiamo operando in piena sinergia - precisa Dabo - e per la prossima stagione cercheremo di ridurre le emissioni sonore del 30 per cento». Il Comune ha pagato i progetti elaborati da tecnici britannici per il contenimento dei suoni e i proprietari delle discoteche si sono impegnati di installarli a spese loro.

C’è poi il problema delle più o meno legali piccoli banchetti che vendono d’estate alcol a bassissimo prezzo. «Abbiamo un regolamento comunale - ribatte il sindaco - in base al quale è vietato bere alcolici in luoghi pubblici e se lo si fa la bottiglia deve essere contenuta in un sacchetto non trasparente proprio come avviene negli Stati Uniti».

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