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«A Trieste via le auto dai posteggi per pulire le strade»

AcegasAps: azione efficace solo liberando a turno le carreggiate. L'assessore comunale Laureni: idea ok, costi da valutare

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Sgomberare a turno le vie della città dalle auto parcheggiate, istituendo per un giorno il divieto di sosta, in modo da poter effettuare un adeguato lavaggio delle strade e delle caditoie. È questa la linea che sta maturando nell’assessorato guidato da Umberto Laureni, nell’ambito del più ampio programma mirato a fare di Trieste una città più pulita.

Della necessità di offrire ai turisti e ai triestini una città meno sporca, anche a costo di dover predisporre un piano che preveda a rotazione il sacrificio di spostare in date certe le vetture dai parcheggi di strada, si è parlato ieri, nella seduta che la Commissione Trasparenza ha dedicato al tema, alla presenza di Paolo Dal Maso e Igor Bonat, dirigenti dell’AcegasAps, che ha il compito di pulire Trieste. Dal Maso ha spiegato che «finché strade e piazze saranno invase da automobili parcheggiate, sarà impossibile effettuare un’approfondita pulizia. I nostri mezzi non possono arrivare ai punti più sporchi, a ridosso del ciglio dei marciapiedi, perché ci sono decine di migliaia di vetture parcheggiate. Si può ovviare, ma solo parzialmente, con i soffiatori – ha proseguito – che convogliano lo sporco, ma è un palliativo».

L’assessore Laureni si è dichiarato «d’accordo sull’idea di sgomberare a turno le vie», sottolineando però che «bisognerà vagliare i costi, perché si tratterebbe di un intervento non previsto da AcegasAps, perciò tutto questo potrebbe trasformarsi in un aumento della Tares a carico dei cittadini». Questo servizio aggiuntivo andrebbe a gravare sulle casse del Comune, cioè sulle tasche dei cittadini: operazione da valutare, soprattutto in tempi di crisi. Iztok Furlanic, esponente della Federazione della sinistra, ha parlato di un secondo risultato che si otterrebbe con lo sgombero programmato: «Si potrebbe arrivare a una sorta di censimento delle automobili – ha osservato – perché molte di quelle parcheggiate nelle aree senza rotazione obbligatoria sostano per settimane, se non per mesi. Così si potrebbe capire chi la macchina la usa così di raro da costituire un ingombro».

Dal Maso ha colto l’occasione per specificare che «La competenza di AcegasAps, per quanto riguarda la pulizia della città, non comprende i giardini pubblici, la parte delle Rive oltre le vecchie rotaie, dove il lavoro spetta all'Autorità portuale, e tutte le aree in concessione, come quelle che ospitano i tavolini dei bar, dove la pulizia compete ai titolari». Sul tappeto anche la necessità di «una più stretta collaborazione con Trieste trasporti per la gestione della pulizia dei chioschi d'attesa alle fermate degli autobus». Stefano Beltrame, del Pd, ha proposto di «chiedere a Trieste trasporti di rimettere i cestini ai chioschi di attesa».

Ugo Salvini

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