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«Turismo a Trieste, mille occasioni perse»

Francesca Pitacco, presidente dell’associazione delle guide del Friuli Venezia Giulia: un’altra grana a Miramare e poco sulla Grande Guerra

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Le prime gite scolastiche, giunte questa settimana, dovrebbero teoricamente aprire la nuova stagione di visitatori in città, ma chi pensa che il turismo sia oggi in grado di costituire un settore importante per l’intera economia cittadina purtroppo si sbaglia. È una sorta di ammonimento quello che giunge da Francesca Pitacco, triestina, recentemente eletta presidente dell’Associazione guide turistiche del Friuli Venezia Giulia, ma già con le idee molto chiare. «Le scolaresche sono arrivate con un certo ritardo, ma ora sono già in buon numero: oggi otto pullman e conforta il fatto che non giungano solo dalle regioni vicine, ma anche ad esempio da Torino. Alcune gite vengono programmate addirittura ai primi di giugno e prenotate tardi, impossibile dire adesso se saremo in crescita rispetto al 2013, ma per quanto riguarda il discorso in generale rimane il problema di fondo: Trieste è una città che si perde in polemiche, non sa unire le forze, autopromuoversi e valorizzare i patrimoni che già possiede». Lo stop del tram di Opicina, la chiusura del Faro della Vittoria sono solo due esempi, ma forse non i peggiori anche se vanno aggiunti al degrado del parco di Miramare, «dove il 31 marzo esploderà una nuova grana - annuncia Pitacco - perché scadrà la convenzione con l’associazione temporanea di imprese che gestisce le visite, il parcheggio dei pullman, il bookshop e visto che non c’è più nemmeno il direttore regionale dei Beni culturali e probabilmente non si potrà procedere all’italiana, con un’altra proroga, rischia di scoppiare una vera e propria bomba.»

Sul fatto che per il salto di qualità del turismo in città manchi un nuovo, vero, grande attrattore, la presidente delle guide concorda, ma qui fa partire anche vere e proprie stilettate. «Non può certo essere il Parco del mare - afferma - opera faraonica, costosissima e inutile, bensì potrebbe e dovrebbe essere un vero Museo del mare, che potrebbe molto più facilmente avere una gestione in utile e che non può certo continuare a essere quello minuscolo e seminascosto di oggi. Basterebbe riunire i vari patrimoni che ci sono in città, delle compagnie di navigazione, del porto, dell’Istituto Nautico. Certo il Porto Vecchio come sede sarebbe l’ideale. Ma Trieste è la città delle fazioni e delle risse, non si vuole fare un progetto comune e tutti pensano al proprio orticello. Uno apre una sottostazione elettrica, un altro fa una mostra sul Lloyd Triestino. Ma in questo modo non si attira nemmeno un turista in più».

La Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza sono le principali mete delle scolaresche, ma anche di tanti turisti che arrivano a Trieste, testimoniano in modo cruento e immediato le tragedie del Novecento. «Sono monumenti nazionali, non si pagano biglietti d’ingresso - specifica Pitacco - e ciò rappresenta un punto a favore delle visite in città». Ma si tratta anche di testimonianze uniche in Italia nel loro genere e alimentano un turismo più in generale di tipo storico che risulta in crescita e che potrà essere ben completato dal museo de Henriquez. «Eppure la città sembra aver perso un treno importante anche per quanto riguarda la commemorazione della Prima guerra mondiale, come del resto tutta la regione visto che non c’è nemmeno un treno che fermi a Redipuglia dove c’è il principale sacrario - commenta ancora la presidente - il contrario di quanto ha fatto Trento che ha saputo attrarre finanziamenti statali ed ergersi a capitale delle celebrazioni. Noi abbiamo anche un Museo del Risorgimento che non è affatto valorizzato né publicizzato.»

Ma Francesca Pitacco non è nemmeno tanto fiduciosa in un futuro boom delle crociere. «Venezia terminal passeggeri - afferma - sa tenersi ben strette le proprie navi. Comunque quando la città funge da homeport i turisti non vengono coinvolti in visite guidate. Accade diversamente in occasione delle toccate e allora si organizzano anche percorsi cittadini e a Miramare, ma buona parte dei crocieristi sceglie invece le escursioni che vengono organizzate per le degustazioni sul Collio, ad Aquileia e nella Bassa Friulana o anche alle grotte di Postumia».

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