Barcola, contro il park selvaggio posti riservati solo ai residenti
Trieste: circa 60-70 stalli su 300 nuclei familiari per tre mesi d’estate. Cosolini: più facile sarebbe la sosta a pagamento per dissuadere chi usa l’auto come capanno per la spiaggia, ma la evitiamo

Gli abitanti di Barcola pagano pegno per la “vista mare” permanente, d’estate sono nel marasma del traffico-bagnanti e la sera hanno il “dancing” fino a tarda ora. Più di tutto, a casa non riescono a tornarci se si spostano in macchina, e alla fine il Comune ha deciso non solo di ascoltare il prolungato lamento ma di alleviare la pena. In estate arriveranno per tre mesi parcheggi riservati ai residenti. Tra i 60 e 70 stalli nelle zone più soffocate.
Considerando che i nuclei familiari residenti sono circa 300, è una facilitazione che soddisferà un quinto della popolazione, ma vanno sottratte le abitazioni dotate di garage, che da un lato hanno la soluzione e dall’altra non avranno diritto, e la quota di cittadini che non si sposta a ora fissa per causa inderogabile dell’impegno di lavoro.
È la prima volta che il problema viene affrontato, la materia è ancora allo studio dal punto di vista amministrativo, le date in cui saranno attivati i “divieti di parcheggio salvo residenti” (ai quali verrà fornito un tagliando da esporre sulla vettura) sono indicativamente 1.o giugno-31 agosto, o in alternativa dal 15 giugno al 15 settembre. Chi parcheggerà abusivamente su quei limiti verrà multato.
«Ho incontrato da tempo molti residenti - spiega il sindaco Roberto Cosolini -, sono rimasto in contatto per cercare una soluzione, cerchiamo di far convivere i divieti con i diritti, la vita pubblica con quella privata, e dopo le decisioni già assunte adesso stiamo valutando i parcheggi riservati. In tutti i modi cerchiamo di non istituire il parcheggio a pagamento che peraltro esiste sia a Muggia e sia a Sistiana di fronte a spiagge libere, e che sarebbe la soluzione più facile soprattutto per dissuadere definitivamente chi ha la pessima abitudine di andare al mare usando la macchina come “capanno”, senza spostarla mai dalla strada, con ciò limitando la libertà e i diritti degli altri». Fenomeno che a Trieste hanno capito un po’ tutti, perché basta stare a guardare: certi triestini per non perdere il posto al sole si permettono cose che d’inverno non oserebbero.
Problema del parcheggio fisso gratuito in strada (“non sposto la macchina altrimenti non ritrovo il posto” è il massimo controsenso cui ci porta lo stare in città) che non riguarda solo Barcola, evidentemente, per via di diverse regole istituite sul suolo pubblico si crea comunque disparità fra zone diverse di residenza. Ma il caso-Barcola era ormai arrivato ai limiti, e se al traffico estivo e a quello dei bagnanti si sommano i mille giri per le stesse strade del residente disperato e arrabbiato che spera invano di potersi fermare, l’area diventa in certe ore di certi mesi un vero incubo di metallo vagante e puzzolente.
E questo è l’ultimo provvedimento dedicato a Barcola, dopo la maggiore presenza di polizia municipale (anche contro il degrado dell’affollatissima Pineta), il contingentamento delle fiere e bancarelle su via Benedetto Croce, la strada antistante la Pineta, passate di recente da 12 e 6 e quindi dimezzate, col permesso di ingresso a soli due stand di tipo alimentare (quelli che creano più assembramento), e con obbligo di sgombero alle 22.
Infine è stata data una regola smagrente anche a fiere e sagre che comportano musica la sera e spesso a volume insopportabile. Meno giorni di durata per ciascuno, divieto di manifestazioni in sequenza l’una dopo l’altra. Nel tentativo di consentire l’uso dell’area “a mare” anche ai cittadini in cerca di una serata all’aperto, ma di non massacrare il residente di Barcola che a quell’ora si volesse magari godere casa propria e riposo.
Dopo aver analizzato tante soluzioni, questa dunque del “riservato” è risultata la soluzione più percorribile. Il parcheggio a pagamento avrebbe non solo disorientato i bagnanti ma obbligato anche i residenti a sborsare. «La volontà c’è tutta - dice il sindaco - abbiamo solo qualche verifica amministrativa da completare. Poi quando l’ordinanza sarà fatta incontreremo i residenti, spiegheremo i dettagli e daremo istruzioni su come procurarsi il bollino. Chi vive a Barcola - è la conclusione di Cosolini - ha un bel posto tranquillo per 8-9 mesi, poi qualche piccolo prezzo lo ha da pagare...».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori