Volcic: la Crimea è strategica per Putin
MORARO. L’interesse per la Crimea da parte della Russia è legato a motivazioni strategiche ed economiche e ci si domanda se l’annessione di questa regione sia il primo passo di un possibile progetto...

MORARO. L’interesse per la Crimea da parte della Russia è legato a motivazioni strategiche ed economiche e ci si domanda se l’annessione di questa regione sia il primo passo di un possibile progetto futuro di espansione del paese di Putin nell’area geopolitica caucasica. Di questo argomento se ne è parlato a Moraro nel corso della conferenza-dibattito “Torna la guerra fredda? -Dall’Ucraina al Caucaso, dalla Crimea a Soci”, promossa dall’associazione “Par Morar”.
A coordinare l’incontro Renato Fiorelli mentre i principali problemi legati alla sempre più calda situazione dell’Ucraina sono stati affrontati dal giornalista Demetrio Volcic in un dialogo-confronto con il pubblico presente. Volcic ha ripercorso gli avvenimenti storici che hanno una forte ripercussione sulle vicende del presente. Nel 1954 Kruscev aveva intrapreso un programma per cercare di dare un equilibrio alle diverse repubbliche dell’Unione Sovietica dove da sempre esistono infinite nazionalità e culture. In questa operazione trasferì la Crimea all’Ucraina, una regione che possiede ancora oggi uno strategico approdo sul mare con i suoi porti e in cui la popolazione è sempre stata a maggioranza russa. In ballo ci sono anche gli approvvigionamenti energetici. Questi fattori economici e nazionalisti hanno sempre rappresentato motivi di tensione mai sopiti e che sono riemersi oggi .
Tutto questo, unito alla passiva politica estera occidentale, ha fatto sì che la Russia giochi oggi un ruolo più deciso in questa area geopolitica riprendendo la storica politica di espansione dell’influenza russa di cui la Crimea sembra rappresentare un primo snodo fondamentale. La situazione, dopo le tensioni di queste settimane, è destinata con ogni probabilità ad appianarsi nonostante le rimostranza dell’Occidente nei confronti della politica russa. I maggiori paesi dell’Ue hanno infatti circa mezzo miliardo di euro di traffici annui con il paese di Putin. D’altra parte gli Usa, che non sono legati economicamente alla Russia e sviluppano una propria politica energetica, in questo momento sembrano essere più concentrati sulla soluzione dei loro problemi interni.
Marco Silvestri
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