«Contro Stamina in Italia poteri troppo forti Presto una nuova collaborazione in Usa»
Il vicepresidente della fondazione Marino Andolina, al centro della bufera giudiziaria-medica-mediatica, annuncia l’avvio di un protocollo scientifico con un’università americana. Top secret il nome

«Stamina Foundation sta per avviare una collaborazione scientifica con una nuova università degli Stati Uniti per verificare il metodo di cura». Lo ha detto il vicepresidente della fondazione, Marino Andolina. Il nome dell'università, al momento, viene tenuto segreto.
«Negli Stati Uniti - ha aggiunto Andolina - l'obiettivo è arrivare a una valutazione di qualità della metodica, con una serie di esami che potrebbero durare due settimane. Per portare le provette all'estero è però necessario - ha ricordato il vicepresidente di Stamina - che un giudice civile ordini la disapplicazione dell'ordinanza dell'Aifa«.
Secondo Andolina, il blocco del trasferimento all'estero è motivato dalla volontà di non attribuire a Stamina la valutazione di qualità. «Il potere di blocco è così forte che non credo ce la faremo. Chi può ha già deciso. So che avrò una vecchiaia molto triste - ha aggiunto -, perchè settimanalmente sentirò morire per telefono i miei pazienti».
Per quanto riguarda le terapie eseguite al Burlo Garofolo, ha affermato ancora Andolina, c'era un consenso informato da parte delle famiglie e nulla è stato fatto di nascosto. "Noi proponiamo una terapia fatta al di fuori dell'industria - ha aggiunto -. Proporla negli ospedali pubblici italiani era la morte per le multinazionali. Capisco le critiche della comunità scientifica, molti da vent'anni studiano con fondi Telethon senza aver tirato fuori alcun risultato né aver curato un paziente, mentre Andolina cura". A poi gli ha chiesto di un'eventuale candidatura alle Europee il medico triestino, che è consigliere comunale per la Federazione della sinistra, ha risposto ironicamente: "Non consiglierei a nessuno di candidare un malfattore con questa faccia".
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