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A Miramare piove dentro al castello

Secchi, teli e stracci per arginare le infiltrazioni d’acqua nella sala del Trono. Tetto da riparare. Solo l'ultimo di una serie di episodi di degrado. Il sindaco Cosolini: "Deve intervenire lo Stato"

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Piove nel Castello di Miramare. Fa ormai acqua da tutte le parti. Nel vero senso della parola. A tal punto che i dipendenti della struttura museale hanno dovuto sistemare teli, stracci e secchi persino nella sala del Trono dove, visto il tempo uggioso degli scorsi giorni, da un angolo della stanza piove dentro. I turisti che visitano le ampie sale dove hanno vissuto Massimiliano e Carlotta, arrivati in quel punto, prendono subito in mano i telefonini o le macchine fotografiche e immortalano la indecorosa scena. Un senso di decadenza, di trascuratezza che lascia tutti esterrefatti. Perché non si tratta di un museo qualsiasi, di un luogo da qualche centinaio di turisti all' anno, bensì di uno dei siti museali tra i più conosciuti del nostro Paese, che si piazza sempre tra i primi 25 posti nelle statistiche stilate dal ministero dei Beni culturali in base al numero dei biglietti staccati.

Ogni anno nel castello di Miramare entrano centinaia di migliaia di turisti, intere scolaresche, visitatori dal tutto il mondo attratti dalla bellezza del luogo, dalla visibilità data a Miramare da ogni guida turistica e dalla bellezza indiscutibile della quale il luogo ha goduto per oltre un secolo. Le infiltrazioni d'acqua, presumibilmente piovana vista la concomitanza con il maltempo di sabato e domenica, e lo spuntare di secchi e teli per tentare di arginare il danno, non creano più solo chiazze sul muro ma si traducono in un lento e inesorabile degrado. Il bel tempo di ieri, l' aria meno umida e più ventilata, sono corsi in aiuto, risolvendo parzialmente il problema. Ma basta un altro acquazzone per costringere il personale e spiegare nuovamente teli, stracci e a sistemare un catino in modo che non venga rovinato il parquet. Rischia di essere rovinato anche un quadro sistemato proprio in quell' angolo e che qualche dipendente premuroso ha protetto con un nylon.

La sala del trono era stata restaurata nel 2004 con un nuovo impianto di luci e la posa di 540 metri di preziosa stoffa Rubelli: una tappezzeria speciale che nella tessitura disegna i simboli di Massimiliano. A vederla in anteprima era stata, nell' aprile del 2004, la delegazione del Bureau international des espositions (Bie), in visita a Trieste ma poi l’Expo l’abbiamo perso. Di fronte a quell' indecoroso spettacolo, anche i dipendenti del museo non nascondono un certo imbarazzo. Bocche cucite però, i commenti li lasciano alla direttrice, Rossella Fabiani, che però ieri risultava irreperibile al telefonino. Così come il soprintendente regionale, Luca Caburlotto, e il direttore regionale ai Beni Artistici, Giangiacomo Martines: il loro cellulare risultava acceso ma squillava invano. Nessuno che ci metta la faccia, nessuno che si assuma le sue responsabilità.

Ogni sito che pubblicizza non solo la nostra città ma anche l' intera regione, riporta una foto di Miramare. In primo piano c'è sempre il castello. Chi passa per la prima volta per Trieste, si ferma a visitarlo. I turisti che affollano le spiagge di Grado e Lignano spesso si spingono fin qui per fotografare la bellezza di quel gioiello a picco sul mare. Di allarmi, negli ultimi anni, ne sono stati lanciati parecchi anche dalla amministrazione comunale, ma ad oggi non sembrano essere stati recepiti. E l' acqua continua a far danni in un punto, per di più, dove sette anni fa si erano già verificate gravi infiltrazioni. Quello che oggi la nostra Soprintendenza può permettersi, visti i tagli ai fondi, sono solo stracci e secchi. Per poi sperare nel bel tempo.

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