Gioco d’azzardo: sgravi fiscali ai bar “slot-free”
È una delle ipotesi emerse durante i lavori della commissione consiliare che in Comune di Trieste ha dedicato una seduta per cercare di arginare il problema

A Udine si è mossa la Questura, su disposizione del Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, con oltre 200 controlli delle forze dell’ordine in locali con slot-machine e nelle sale di videolottery. A Trieste è il Comune a dichiarare guerra al gioco d’azzardo, proliferato negli anni in città con l’apertura di decine di nuovi esercizi commerciali dedicati, e di bar e tabacchini che hanno deciso di dotarsi di slot machine. E dunque, tra le varie iniziative in cantiere c’è un’agenzia interambito per le dipendenze in collaborazione con Azienda per i servizi sanitari e associazioni che del problema si occupano. Fra le ipotesi da valutare poi quella di sgravi fiscali per i bar “slot free”; e l’impegno a evitare che sui bus di Trieste Trasporti compaiano pubblicità dei casinò d’oltreconfine.
Di gioco d’azzardo si è discusso nella prima commissione consiliare del Comune insieme all’associazione Assodigiada, impegnata da anni nel contrasto del fenomeno, e al Dipartimento delle dipendenze della Azienda sanitaria, che dal 2000 si prende cura dei giocatori patologici. A sollevare l’argomento era stata una mozione del consigliere di Fli Michele Lobianco, che già nel febbraio 2012 chiedeva un impegno del Comune in materia.
I numeri del fenomeno in regione sono in crescita, e a Trieste non tengono neppure conto di quanti si recano a giocare oltreconfine. Senza contare gli appassionati del gioco online, in crescita tra i ragazzi e impossibili da monitorare. Si parla comunque di una spesa pro capite che per il Friuli Venezia Giulia si attesta sui 125 euro annui, con giocatori sempre più giovani: il 36% sono studenti, con una cospicua percentuale di minorenni. A livello comunale, ammette anche Assodigiada, non sono molti gli interventi che si possono realizzare: servirebbe una modifica della legge nazionale che attribuisse a Comuni ed enti locali maggiori poteri con cui contrastare il fenomeno. D’altra parte già molte regioni in Italia si sono dotate di una legge ad hoc, che sottolinea i punti cruciali di questa battaglia: l’importanza della prevenzione, con un Dipartimento delle dipendenze - che a Trieste già esiste ma non disponde di fondi dedicati - che si occupi di ludopatie; il rispetto di una distanza di sicurezza delle sale da gioco dai luoghi sensibili; agevolazioni fiscali per chi toglie le slot dal proprio locale e penalizzazione per chi non lo fa. E ancora, una sorveglianza da parte della polizia locale nei luoghi deputati al gioco, oltre alla creazione di un osservatorio regionale dedicato.
A livello comunale, fa sapere l’assessore al welfare Laura Famulari, è già attivo un tavolo con Azienda sanitaria e associazioni su questo tema e nel piano di zona del prossimo triennio è prevista l’istituzione di un’agenzia interambito per le dipendenze. Tra le proposte fatte in commissione, che porteranno alla stesura di una mozione condivisa: aderire al manifesto contro il gioco d’azzardo già sottoscritto da oltre 200 Comuni; aumentare i controlli sul territorio; raccogliere dati sul fenomeno e prevedere come detto sgravi fiscali per i bar “slot free”.
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