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A Grado lotta serrata ai “finti residenti”

Già recuperati 600mila euro da proprietari che hanno dichiarato la seconda casa sull'Isola del sole come fosse la prima

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Grazie alla lotta all’evasione nell’arco degli ultimi tempi il Comune è riuscito a recuperare circa 600mila euro “colpendo” 630 soggetti che non risultavano nell’elenco di coloro che avrebbero dovuto pagare l’Ici o la Tia.

Lo si è appreso nel corso del recente consiglio comunale quando si è parlato della lotta contro le “residenze di comodo” consolidatesi nel tempo ovvero delle seconde case intestate a moglie, marito, figlio o prestanome affinché risultino come prima casa per ottenere varie esenzioni. E’ stato il capogruppo di Liber@, Dario Raugna, a far emergere nuovamente l’argomento sollevato qualche tempo fa da Il Piccolo. Un tanto poiché, come ha detto Raugna - «la coperta della spesa pubblica è sempre più corta». L’esponente di Liber@ ha comunque affermato di sapere che l’amministrazione comunale è impegnata in tal senso sollecitando a proseguire nei controlli. Raugna ha aggiunto che sono gli stessi proprietari di seconde case che fanno le segnalazioni perché se non si fa la lotta agli evasori sarà difficile contenere le aliquote per tutti. Ma il Comune, come detto, è già all’opera e da qualche anno. Infatti fra Ici e Tia nel giro di circa 3 anni ha recuperato circa 600 mila euro regolarizzando ben 630 posizioni. Contribuenti che dalla verifica ottemperano regolarmente a quanto dovuto in fatto sia di Ici e sia di Tia. «Il nostro ufficio tributi – afferma il vice sindaco e assessore al bilancio Gianni Di Mercurio – sta verificando la situazione delle cosiddette residenze fittizie al fine di evitare comportamenti elusivi in materia di Ici/Imu e Tia. Un tanto avviene verificando puntigliosamente la posizione tributaria del 100 per cento (quando sarà ultimata) delle famiglie mononucleari presenti nell’anagrafe comunale». Un dato che si avvicina alle 2.100 unità che rappresentano circa il 46,86 per cento delle famiglie residenti. I riscontri alle verifiche fatte sulla base di consumi dell’acqua, dell’energia elettrica, del gas e anche del telefono hanno già fornito dei risultati che verranno resi noti a completamento della lunga e complessa operazione la cui conclusione è stimata per la fine di quest’anno. Intanto, come detto, in questi anni sono stati recuperati circa 600 mila euro. Riferendoci all’Ici nel 2011 sono stati recuperati 136.332 euro (167 i cittadini interessati); nel 2012 157.112 euro (106) e quest’anno – dato provvisorio – 179.718 euro (62). Passando alla Tia nel 2011 sono stati recuperati 72.074 euro riferentesi a 171 utenti; nel 2012 34.182 (86) e quest’anno 16.749 (38). Da ricordare ancora che a questi importi vanno aggiunti la mora e gli interessi. «Oltre a recuperare questi fondi – dice ancora Di Mercurio – è un importante messaggio alla popolazione poiché va ad allargare la base imponibile dei soggetti che permette di mantenere la pressione fiscale più bassa di altri Comuni». Come indicazione finale vi è da dire che ad oggi per l’Ici-Imu risultano iscritti 14.256 soggetti mentre per la Tia 11.804.

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