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Sparita dal cimitero di Romans la lapide dei caduti

Trasferita fuori regione la targa che ricorda i tenenti Alfonso Vanutelli e Roberto D’Ajello, morti sul Monte San Michele durante la prima guerra mondiale. Sconcerto tra i romanesi

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ROMANS. Quest'anno resteranno con i fiori in mano nel cimitero di Romans d'Isonzo, coloro che nei prossimi giorni, dedicati alla commemorazione dei defunti e dei soldati caduti sui diversi campi di guerra, erano soliti deporre un pietoso omaggio anche ai piedi della lapide e sulla tomba che un tempo custodiva le spoglie dei due tenenti dell'11° Battaglione bersaglieri ciclisti, Alfonso Vanutelli e Roberto D'Ajello. Soldati caduti sul Monte San Michele nel luglio 1915 e sepolti allora nel cimitero di Romans. La lapide, infatti, da qualche tempo è sparita, trasferita in altro luogo su richiesta che qualcuno ha avanzato al Comune di Romans, anche se al momento nulla si sa di più. Al suo posto è rimasto uno spazio vuoto ma pure l'amarezza, per alcuni romanesi, di aver perso una parte della storia del paese legata alla prima guerra mondiale e rappresentata da quella lapide a cui molti si erano ormai affezionati e che era presente nel cimitero di Romans da quasi un secolo. Una lapide che veniva curata costantemente da tante mani pietose e sulla quale era incisa la scritta: “Giacciono qui eroicamente caduti a San Michele i tenenti Vanutelli Alfonso e D'Ajello Roberto, che in unione ai colleghi Salvatori, Giomini, Ciapini e Pedani, furono vanto e gloria per l'11° Battaglione bersaglieri ciclisti. 20 – 21 luglio 1915”. Da quanto si è appreso la tomba non conteneva più i resti dei due soldati, in quanto trasferiti a suo tempo a Redipuglia su richiesta della famiglia D'Ajello, i cui discendenti pare si siano fatti ora vivi per richiedere la lapide e collocarla in un qualche museo di guerra fuori regione. Una richiesta di trasferimento che ha sollevato qualche perplessità in paese, in quanto - si afferma – è giunta dopo quasi un secolo dalla sua collocazione, quanto la gente la sentiva ormai propria e provava pietà e affetto per per quei due poveri soldati, come fossero figli romanesi, caduti a pochi chilometri di distanza. “Avremo un qualcosa in meno nel 2014 per poter celebrare il centenario dell'inizio della grande guerra” - fa presente qualcuno in paese - pensando alla rimozione della lapide, che era sistemata davanti alla chiesetta e a pochi passi dalla lapide che propone l'elenco dei caduti locali con la divisa asburgica. Ricordiamo che il tenente Roberto D'Ajello da Capua, medaglia d'argento al valore militare, è stato colpito a morte il 20 luglio 1915, mentre conquistava l'ultima posizione nemica sulla vetta del Monte San Michele, alla testa del suo eroico plotone bersaglieri ciclisti. Merita aggiungere che la sezione di Capua, dell'Associazione Nazionale Bersaglieri, è stata intitolata proprio al tenente Roberto D'Ajello.

Edo Calligaris

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