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Rive, posteggiatori abusivi nel mirino dei vigili urbani

Una decina di senegalesi si è “impossessata” dell’area della Stazione Marittima in concessione a Ttp. Cercano un posto e poi pretendono un obolo

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«Ehi, capo! Vuoi parcheggio?». Chi tenta di trovare un posto per lasciare la macchina sulle Rive, nel tardo pomeriggio si imbatte in un gruppo di parcheggiatori abusivi che ora sono nel mirino della polizia locale. Una decina di ragazzi di colore, a quanto pare di origine senegalese, che intercettano gli stalli vuoti o che si stanno liberando e gestiscono il traffico tra la Stazione Marittima e l’ex pescheria aiutando gli automobilisti a trovare parcheggio. Chiedono poi una ricompensa, un obolo o sperano di smerciare la propria mercanzia. Gentili, non proprio molesti ma sempre abusivi. Martedì scorso, alle 19.10, di finti parcheggiatori se ne contavano 12, tutti indaffarati a intercettare autisti alla ricerca di un posto per la macchina. Uno monitora la parte davanti all'Acquario, in quattro o cinque si dividono quella più ampia nei pressi della Stazione Marittima, un terzo è appostato più o meno davanti all'Hotel Savoia e altri verso piazza dell’Unità. Tutti pronti a segnalare l’eventuale presenza delle forze dell’ordine.

Alla stessa ora percorrendo le Rive nell’area che si snoda da piazza dell’Unità fino piazza Venezia di proprietà dell’Autorità Portuale e gestita dalla Trieste Terminal Passeggeri, è difficile invece incontrare un parcheggiatore regolare. «La gente un po’ infastidita ci riferisce che la sera qui ci sono dei venditori ambulanti che pretendono l’obolo per il parcheggio», conferma mercoledì mattina un parcheggiatore autorizzato. I finti parcheggiatori agiscono soprattutto verso sera quando la gente cerca un posteggio magari per andare a fare due passi o a cena in uno dei locali sulle Rive o in Cittavecchia. Una vera organizzazione che si maschera dietro a dei venditori di libri, collane e bracciali. In mezz’ora, nessuno di loro ha offerto a un automobilista o a un passante un amuleto o qualche chincaglieria. Il loro obiettivo in quel tratto di fronte mare è diverso: raccogliere del denaro senza offrire oggetti in cambio ma un semplice servizio. Alcuni degli abusivi sono insistenti. Di fronte al rifiuto di qualche automobilista di pagare loro il parcheggio, di dare qualche euro o di acquistare almeno un accendino, replicano. «Hai accettato il mio aiuto, – ha risposto martedì sera uno dei parcheggiatori non autorizzati ad un giovane che non gradiva le sue richieste – devi darmi qualcosa». Ma tutto finisce lì.

Il più insistente è un giovane di colore di circa 30 anni, robusto. Lui mira soprattutto a convincere donne e anziani. Valuta più a lungo se insistere particolarmente con gli uomini. Martedì sera a un ragazzo che non gli ha dato la mancia e si è diretto verso il parchimetro ha urlato un’imprecazione. «Non abbiamo nessuna competenza in materia – ha spiegato la Trieste Terminal Passeggeri – abbiamo più volte segnalato il fenomeno alle autorità competenti». «Vista la segnalazione – spiega Luciano Momic, vicecomandante della polizia locale - faremo sicuramente dei controlli». Il fenomeno dei parcheggiatori abusivi non è nuovo a quella zona ed è stato segnalato di recante anche in via Beccaria e in via Giustiniano. Già due anni fa la polizia aveva arrestato un senegalese che aiutava gli automobilisti a posteggiare e poi chiedeva un piccolo compenso.

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