Letta conferma: «In autunno vertice con Putin a Trieste»
L’annuncio ufficiale del premier a fine G8. La notizia era stata data 5 giorni fa dal Piccolo, che aveva raccolto le indiscrezioni provenienti da Palazzo Chigi. Al summit italo-russo tutti i temi politici ed economici più rilevanti: dai nodi energetici alla situazione nei Balcani

Il prossimo autunno Trieste diventerà ancora una volta il palcoscenico per un importante appuntamento internazionale. Il premier Enrico Letta ha confermato oggi, al termine della riunione del G8 in Irlanda del Nord, la notizia data cinque giorni fa dal Piccolo relativa all’organizzazione in città del vertice italo-russo con il presidente Vladimir Putin.
La notizia era trapelata la scorsa settimana da palazzo Chigi dove era in corso l’incontro tra lo stesso Letta e la premier slovena Alenka Bratusek. Oggi la conferma ufficiale davanti ai capi di Stato del G8.
La “location” di Trieste è stata fortemente voluta dal premier Letta, che vuole così rilanciare il ruolo internazionale della città con il suo occhio privilegiato verso Est. Trieste potrà così aggiungere Vladimir Putin al suo ricco palmares di ospiti internazionali. Ricordiamo la visita della cancelliera tedesca Angela Merkel con l’oramai celebre “cucù” dell’allora premier Berlusconi all’arrivo della premier tedesca in piazza dell’Unità d’Italia. Senza dimenticare il vertice del G8 per l’ambiente, l’incontro dei tre presidenti italiano, sloveno e croato che ha di fatto sancito la riconciliazione dopo i tragici avvenimenti del dopoguerra (leggi esodo, foibe e deportati) e poi ancora gli innumerevoli vertici dei ministri degli Esteri dell’Iniziativa centroeuropea, ma anche il summit di quella che si chiamava ancora Iniziativa ionico-adriatica e che sta per trasformarsi in Euroregione adriatico-ionica. Sì, perché i tempi cambiano e molto in fretta in questi ultimi decenni. La storia corre e le istituzioni devono tenere il suo passo. Per questo, soprattutto sul versante italiano, si sta pensando di “riscrivere” in qualche modo il modello Iniziativa centroeuropea (Ince) soprattutto alla luce delle adesioni di alcuni Paesi ex jugoslavi all’Unione europea, in primis la Slovenia che il prossimo 1°luglio sarà raggiunta in Europa dalla Croazia.
A breve anche la Serbia sarà sulla pista di partenza nel viaggio verso l’Ue, così come il Montenegro e la Macedonia mentre per il Kosovo si sta parlando di Trattato di associazione e di stabilizzazione. Insomma gli scenari cambiano e proprio per questo motivo l’Italia è pronta a sostenere la nascita, al posto dell’Ince, di un’Agenzia europea per i Balcani la cui sede dovrebbe essere proprio Trieste.
Inutile ricordare l’importanza dei rapporti politici ma soprattutto economici tra l’Italia e la Russia. Dal lontano oriente ex sovietico giunge la gran parte del gas con cui riscaldiamo le nostre case e facciamo funzionare le nostre fabbriche. Sempre a proposito di energia -anche di questo si discuterà a Trieste -, a Tarvisio, quindi nella nostra regione, sbucherà un ramo del “serpentone” di Southstream, il metanodotto voluto da Gazprom, il colosso energetico russo, con la compartecipazione di Eni, che garantirà le forniture di metano all’Europa centro-orientale, bypassando la traccia a rischio che attualmente convoglia il gas a occidente attraverso l’Ucraina. E con Kiev Mosca non ha proprio rapporti idilliaci. Ma non di solo gas si parlerà a Trieste.
Letta con Putin toccherà i principali temi legati agli investimenti italiani in Russia, saranno sviluppate le possibili sinergie nel campo della ricerca scientifica, e qui Trieste può dire la sua, ma si parlerà anche di portualità e delle possibilità dello scalo giuliano sui mercati ex sovietici. Sul piano più strettamente diplomatico Trieste sarà anche la città ideale per una disamina dei rapporti dell’Italia, dell’Europa e della stessa Russia nei confronti dell’area balcanica. Ricordiamo che Mosca resta un grande mentore e punto di riferimento per la Serbia, Paese dove l’Italia ha investito molto (vedi Fiat a Kragujevac) e che comunque guarda a Roma come a un punto di riferimento nel suo non facile percorso verso l’adesione all’Unione europea. E non a caso il prossimo 18 giugno il ministro degli esteri Emma Bonino sarà a Belgrado, per poi spostarsi nella capitale kosovara Pristina.
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