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Alicia Giménez Bartlett «Petra, la mia detective politicamente scorretta»

Un racconto giallo dell’ispettrice nella raccolta estiva di Sellerio, che esce il primo luglio

2 minuti di lettura

di Arianna Boria

A Cremona, la scorsa domenica, al Festival musical-letterario “Le corde dell’anima” è stata tra gli ospiti più attesi. Alicia Giménez-Bartlett, scrittrice spagnola amata in Italia almeno quanto Camilleri, ha chiacchierato di sè e del suo personaggio, l’ispettrice Petra Delicado, prendendo spunto dall’ultimo noir, “Gli onori di casa” (uscito a gennaio per Sellerio) e ambientato, in parte, a Roma. Questa volta, la sagace, coriacea e vorace Petra, si trova tra le mani un “cold case”, l’omicidio ormai “freddo” di un imprenditore tessile spagnolo, che la spinge, col devoto alter ego Garzón, a ficcare il naso negli affari della nostra camorra trapiantata in Catalogna. Sarà l’occasione di un colorito “viaggio in Italia”, tra il kitsch dei finti centurioni e quello dei nostri politici autentici, coronato dal successo dell’indagine e, per l’ispettrice, da una breve ma appagante divagazione erotica. «Il mio è un personaggio che si evolve continuamente», racconta Alicia Giménez-Bartlett. «Petra è solitaria ma si innamora, si sposa e fa l’amore con un bell’italiano. La cosa più importante è non farsi prendere dal senso di colpa».

. Le storie dell’ispettrice Delicado sono sempre best-seller in Italia. Lo stesso vale per il collega italiano Montalbano, che spopola anche in tv, perfino in replica. Perchè questi due poliziotti piacciono così tanto?

«Credo che ci siano due ragioni fondamentali alla base del loro successo. Sia Petra che Montalbano sono “politicamente scorretti” e si accostano alla vita così come sono, senza pretendere di essere molto brillanti o incredibilmente sorprendenti. In questo senso potrebbe esserci un processo di identificazione tra i personaggi e i lettori. Entrambi hanno senso dell’umorismo e nelle storie emerge un certo gusto per la vita».

Se lo vede un incontro tra Petra e Salvo?

«Certo che lo vedo, sarebbe molto divertente, anche se si beccherebbero tutto il tempo come due galli. Entrambi hanno una personalità forte e Montalbano è più tradizionalista di Petra».

Ne “Gli onori di casa” Petra si concede una scappatella col romano Maurizio, anche se è fresca del terzo matrimonio. I suoi fan italiani sono in visibilio, ma non è un po’ troppo?

«Troppo? No, assolutamente. Petra è una detective dalla vita intensa e ce n’è molti di suoi colleghi nella storia della letteratura con vite sentimentali piuttosto complicate. Non c’è niente di diverso in lei per il fatto che sia una donna».

Quando, a Roma, apre la nostra tivù, l’ispettrice vede “un politico con infinite operazioni di ringiovanimento” che dice cose incomprensibili... Qualche riferimento?

«È possibile, ma non vorrei dilungarmi troppo su questo tema. Casi simili ce ne sono dappertutto, basta guardare quanti politici uomini si tingono i capelli. A proposito: avete visto recentemente qualche fotografia di Putin?».

Italia e Spagna sono alle prese non solo con gli stessi problemi di criminalità e di crisi economica. Lei ha una sua ricetta?

«Se l’avessi mi dedicherei alla politica, non alla scrittura. Tuttavia, credo che dobbiamo dimenticare quel senso di colpa che cercano di inculcarci. Noi non c’entriamo nulla con questa situazione economica».

In questi ultimi giorni la cronaca italiana registra l’impennata di un crimine aberrante: il femminicidio...

«Purtroppo in Spagna sta accadendo lo stesso. È terribile, davvero. Suppongo che ci sia una relazione tra questi crimini e lo stato della cultura in generale, della civilizzazione della società. Non esiste una strategia semplice per combattere il fenomeno: che la gente legga, si informi, si istruisca e quindi comprenda che la predominanza del forte sul debole è qualcosa degno di un animale selvatico, non di una persona».

Ha mai pensato di scrivere su questo argomento?

«No, per il momento mi sconvolge troppo e non va bene scrivere in uno stato emozionale. È necessario “raffreddare” i problemi e rifletterci sopra a mente lucida».

È già al lavoro sulla prossima indagine di Petra?

«Ho appena terminato di scrivere un racconto con protagonisti sia Petra che il suo vice Garzón su un’indagine che si svolge a Ferragosto. Verrà pubblicata in un volume di Sellerio che raccoglie storie di altri scrittori tutte ambientate nella canicola estiva».

Petra rimarrà col suo terzo marito o ci sono altre avventure sentimentali in arrivo?

«E chi lo sa! Tutti la conoscono ormai, è sempre un po’ imprevedibile. Me lo domando anch’io».

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