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Grado, maxi-multa per due teli sulla riva

Duemila euro a due bagnanti udinesi in Costa Azzurra, scesi poi a 122 ciascuno per un errore dei vigili

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Decidono di fare il bagno in spiaggia “Costa Azzurra”, lasciano l’asciugamano nello spazio prospicente uno degli stabilimenti balneari, il “Tivoli”, ma vengono invitati dal gestore ad allontanarsi, come prevede un’ordinanza comunale che vieta di occupare la fascia di cinque metri dalla battigia. Arrivano gli agenti della Polizia municipale che chiudono il “caso” comminando ai due una sanzione di 1,044 euro ciascuno.

È successo a due udinesi, Florian Suceava e Ugo Tranquillini. I fatti risalgono allo scorso anno, ma la vicenda si è conclusa solo recentemente.

«Il 26 maggio 2012 – hanno raccontato i due amici - ci siamo recati a Grado, in spiaggia “Costa Azzurra”, che era praticamente deserta, per fare un bagno. La spiaggia è ad ingresso libero, ma data in concessione ad alcuni stabilimenti. La Finanziaria del 2007 prevede l’obbligo “per i titolari delle concessioni, di consentire il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante all’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”. Forti di questo ci siamo sistemati, solo con il telo da mare, nell’area di cinque metri dalla battigia esclusa da concessione, davanti allo stabilimento Tivoli».

Ugo e Florian hanno aggiunto: «Immediatamente, uno dei titolari ci ha chiesto di allontanarci, salvo, al nostro rifiuto, minacciare di chiamare i Vigili urbani. La Polizia municipale ci ha fatto presente che, secondo l’ordinanza di balneazione comunale, è vietato occupare con attrezzature, compresi i teli da mare, la fascia di cinque metri dalla battigia destinata al libero transito, ad esclusione dei mezzi di soccorso. Un conto è voler garantire il transito e l’accesso, altra cosa è sostenere che un telo da mare possa costituire impedimento. Un mese dopo, ci è arrivata a casa una multa di 1.044 euro a testa».

I due udinesi hanno quindi concluso: «Siamo stati contattati dal sindaco, che aveva promesso di interessarsi alla cosa. Purtroppo, non lo abbiamo più sentito. Due mesi fa ci è arrivata una lettera dei Vigili urbani tramite la quale ci è stato comunicato che la sanzione, che abbiamo pagato, era scesa a 122 euro ciascuno, in quanto c’era stato un errore nell’applicazione dell’articolo di legge».

Florian a questo punto ha osservato: «Come è possibile che un Comune si permetta di fare ordinanze assurde come questa? Mi sono sentito discriminato, non ci tornerò più a Grado. Dato che sono editore di una rivista online internazionale, provvederò a postare quello che mi è accaduto».

Contattato al telefono, Bruno Lauto, uno dei gestori del “Tivoli” ha replicato: «C’è un’ordinanza che dice chiaramente che non si può sostare sulla zona del bagnasciuga. Ho chiesto alle due persone in questione di spostarsi da un’area che deve restare libera. In tutte le coste italiane, e non solo a Grado, vige questa regola».

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