In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Un po’ di riso per chi ride di meno

Banchetti in piazza: cibo equosolidale in cambio di offerte per Ciad e Thailandia

1 minuto di lettura

Tre banchetti, due dei quali in centro, nelle piazze della Borsa e Sant’Antonio, e uno sull’altopiano, a Opicina, in via Nazionale, per far riflettere sul tema della sovranità alimentare e del diritto al cibo. Dopo l’esordio di ieri saranno operativi oggi, per l’intera giornata, su iniziativa dell’Associazione di cooperazione cristiana internazionale (Accri), nell’ambito del progetto denominato “Abbiamo riso per una cosa seria 2013”. I volontari che accoglieranno quanti si fermeranno ai banchetti offriranno una confezione di riso thai equosolidale, per ricevere un’offerta di almeno cinque euro, da destinare al sostegno del programma agricolo di Gagal-Keuni, nel Ciad. A livello nazionale, il progetto è stato realizzato dalla Federazione di organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana (Focsiv), mentre nel Triveneto è stata l’Accri ad accogliere l’appello e a farlo proprio. «Con l'acquisto del riso del commercio equo e solidale, certificato Fairtrade - spiegano gli organizzatori - Focsiv e Accri sostengono e finanziano la produzione biologica della cooperativa thailandese Sarapi-Chok Chai, al fine di migliorare le condizioni di vita delle famiglie dei suoi 3.400 piccoli agricoltori. Con la distribuzione del riso - aggiungono - la campagna sostiene 26 progetti di diritto al cibo e sovranità alimentare, intesa come diritto di ognuno di poter scegliere come e cosa produrre, nel rispetto di tutte le risorse naturali e dei modelli produttivi tradizionali. Non basta assicurare il sostentamento delle popolazioni più povere per garantirne lo sviluppo - concludono - ma è necessario che la sovranità alimentare diventi un diritto condiviso da tutti, ed è per la sua affermazione che Focsiv lavora da oltre 40 anni». Stamane, inoltre, volontari dell’Accri saranno presenti al termine delle messe in gran parte delle chiese della città. (u. s.)

I commenti dei lettori