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Grado, a due assessori comunali i bar messi all’asta dalla Git

Si tratta di Riccardo Ronchiato (lavori pubblici) e Andrea Felluga (sport) entrambi commercianti: «L’abbiamo fatto per lavorare». In gara otto ditte

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I due mini-bar delle Terme, quello interno e quello sulla spiaggia, dopo un’asta pubblica vanno a due assessori: Riccardo Ronchiato (lavori pubblici) e Andrea Felluga (sport). Un bando trasparente, una gara pubblica con buste chiuse alla quale hanno partecipato diversi concorrenti, e anche gli stessi due vincitori, oltre che assessori, di mestiere fanno i commercianti. Ma appena la notizia si è sparsa sull’isola di Grado, visto che c’è anche il bando sul bar Antiche Terme (al centro delle polemiche per le perdite economiche) che scade a breve, malelingue e voci di paese hanno subito creato la battuta: «Se i due bar sono andati agli assessori, quello delle Antiche terme andrà di sicuro al sindaco».

Il presidente della Git Marino De Grassi abbozza soltanto una risata. «Lo so che appare incredibile, ma è andata così, c’è stata una gara dopo varie offerte e tutto è stato molto trasparente. Abbiamo aperto le buste e ha vinto chi ha offerto di più». Il presidente è soddisfatto «Soprattutto del risultato economico e del fatto che alla gara hanno partecipato otto ditte». Due società di Monfalcone, una di Martignacco, una di Staranzano, una di Fiumicello e tre di Grado. In lizza, per l’affitto per una stagione, quella 2013, il bar Terme dentro all’ingresso della struttura e quello della piscina termale, il bar Acquamarina che dà sulla spiaggia. Per il primo bar le cose sono andate in maniera semplice: la base d’asta (per l’affitto stagionale) era di 4500 euro. «Si è presentato un solo concorrente ed è stato assegnato per 6mila 600 euro con il 47% di aumento alla ditta Nonsolofrutta di Grado» spiega De Grassi. Titolari e consoci l’assessore Andrea Felluga e Andrea Iussa. Per l’altro bar, Acquamarina, i concorrenti invece erano ben 8. «Siamo partiti da una base di 21mila euro - aggiunge il presidente della Git - siamo saliti a 31mila 500 con un aumento del 50%». Vincitore l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Ronchiato che assieme a suo padre gestisce un Bar in una zona centrale di Udine. Un caso incredibile, la vincita di ben due assessori, che a Grado ha suscitato subito chiacchiere a non finire.

«E dire che una parte di me non voleva andare in gara - si schernisce Ronchiato - ma l’ho fatto dopo essermi assicurato che non c’era incompatibilità. Ho partecipato solo perchè devo lavorare e devo mangiare! Ho aperto un bar con la mia famiglia a Udine per cambiare aria, ma c’è la crisi e ne abbiamo risentito. Quando ho visto che c’era la possibilità di rafforzarci con un altro bar a Grado ho partecipato. Si tratta solo dell’affitto per un anno, bisognava pagare in contanti l’intera somma e siccome non avevo 31mila euro ho dovuto fare un mutuo. Mi sono assunto un rischio di impresa, non trovo giusto che si punti il dito su di me».

Colpa della crisi e della fame di lavoro. È stata la stessa molla che ha mosso Andrea Felluga. In realtà l’assessore, come amministratore della società di frutta, ha solo firmato, ma il bar non è per lui. «Ci andrà la moglie del mio socio, Andrea Iussa - spiega, ben consapevole delle chiacchiere che stanno già inondando Grado - è stato lui a propormi di partecipare quando un giorno la moglie è tornata a casa senza lavoro. Ho verificato che non ci fosse incompatibilità e abbiamo partecipato. La cifra era bassa e mi avevano detto che c’erano altri concorrenti. Abbiamo offerto una somma ben più alta per avere più possibilità. E quando siamo stati convocati il mio socio si è presentato e ha chiesto pure alla segretaria se per caso si fosse sbagliato con l’orario visto che non era arrivato ancora nessuno. La segretaria si è messa a ridere e gli ha detto che in realtà in gara c’eravamo solo noi».

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