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Chiusura del Rilke, la Provincia rilancia

L’assessore De Francesco: «Pronti a riaccollarci la gestione ma solo del sentiero, non dell’area boschiva»

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Altro che chiudere il sentiero Rilke. Basta interpellare la Provincia, per un trentennio dedita alla gestione straordinaria della passeggiata panoramica sul golfo triestino, per capire cosa abbiano in animo le istituzioni sul territorio: strappare assolutamente al principe Carlo Alessandro della Torre e Tasso l’impegno a mantenere la fruibilità pubblica dell’area. Come? Magari accollandosi nuovamente l’onere delle responsabilità penali e civili eventualmente causate da possibili incidenti di persone lungo il percorso. «Anche perché – ci tiene a sottolinearlo Mariella Magistri De Francesco, assessore provinciale agli Affari finanziari e gestione del patrimonio – i problemi di cui ora parla il principe non so proprio quali siano stati, dal momento che la gestione straordinaria del fondo è spettata interamente al nostro ente, come pure la stipula di un’assicurazione per i danni causati a terzi e le ricadute di ogni possibile guaio capitato lì. La famiglia della Torre e Tasso è chiaramente rimasta proprietaria del sito, ma a rispondere di ogni questione è stato il soggetto cui è stata affidata l’area stessa».

«Inoltre – prosegue De Francesco – è giusto anche sottolineare che la proposta economica accennata dal principe non è stata mai formalmente sottoposta alla Provincia e dunque di cosa stiamo a parlare? Di una notizia appresa tramite la stampa?». Già, il tasto dolente delle risorse. Palazzo Galatti, spiega sempre l’assessore, ha disponibilità risicatissime e non può permettersi di impegnare mezzo milione di euro per acquistare l’intera Pineta Rilke, quando solo su un decimo della sua superficie insiste il famoso sentiero percorso da migliaia di visitatori. Peraltro, farlo «equivarrebbe a distrarre contributi preziosi all’edilizia scolastica, più bisognosa di interventi». Inoltre, «l’ente provinciale non ha competenze su ambiente e sentieristica per giustificare un simile acquisto». «Il ragionamento da compiere – commenta l’assessore agli Affari finanziari – deve invece essere un altro. Al principe il sentiero dà grane? Bene, parliamone e ci dica cosa vuole: noi siamo disposti, sempre in cambio di una cifra simbolica, a riaccollarci la sua gestione e le relative responsabilità civili e penali». Esclusa, dunque, l’area boschiva, la Provincia sarebbe pronta a riprendere la manutenzione straordinaria del sito. E questo sarebbe uno sforzo che palazzo Galatti compirebbe nell’esclusivo interesse generale della libera fruizione del sentiero. «Perché a questo punto – rincara De Francesco – mi viene anche da pensare che forse in ballo ci sia una volontà di monetizzare, almeno da parte del principe». L’assessore ricorda come lo spirito che trent’anni fa mosse «il padre Raimondo, da me considerato come un vero mecenate, fu quello di mettere a disposizione di tutti quel bene, con molta generosità». Infine, quanto agli aspetti tecnici, trattati nel corso di un recentissimo vertice con Regione e Comune, De Francesco ricorda che il sentiero Rilke «rientra nella riserva delle Falesie di Duino e dunque si tratta di un bene vincolato e da tutelare, di competenza dell’ente locale e del comitato di gestione della riserva stessa». Il percorso, insomma, ha acquisito una “finalità pubblica” che va mantenuta.

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