Trieste, i grillini bocciano il Parco del Mare di Paoletti
Bordata dl M5S locale sul “faraonico” complesso tanto caro al presidente della Camera di Commercio: «Progetto insostenibile e assurdo, pensiamo piuttosto a cultura e congressi». E l’ideologo del Movimento Trieste Libera condivide e rilancia

I grillini triestini iniziano a piantare i paletti della loro azione politica sul territorio e si schiarano. Stavolta l’obiettivo delle cannonate di Paolo Menis e Stefano Patuanelli, consiglieri comunali a 5 Stelle, è il Parco del Mare tanto caro al presidente della Camera di commercio di Trieste, Antonio Paoletti, all’indirizzo del quale arriva una bordata di critiche.
«È lampante - spiegano Menis e Patuanelli - che il progetto potrebbe stare in piedi solo nello scenario che prevede una soglia minima di 900mila visitatori all’anno). E anche in questo caso il ritorno economico è aleatorio: con un margine operativo lordo di 4 o 5 milioni l’anno bisogna coprire, ammette uno studio messo a punto tempo fa dall’ex assessore comunale al Bilancio Ravidà, "ammortamenti, oneri finanziari e straordinari, oltre che remunerare il capitale di rischio". E gli investimenti per costruire la struttura ammonterebbero a 45 milioni di euro + Iva, come scritto dallo stesso Ravidà».
«Riassumendo - continuano i grillini triestini -: se un soggetto (privato o pubblico) investe 45 milioni e non chiede finanziamenti alle banche, rientra dall’investimento (somma degli ammortamenti annuali, mentre gli oneri finanziari sarebbero nulli) in dieci anni ma il suo capitale non verrebbe remunerato. Qualsiasi imprenditore serio - affermano - non si spingerebbe mai in questa avventura, preferendo tenere i soldi sotto il materasso».
«Tutto quanto al netto di un’analisi sui costi e sui benefici per Trieste dall’arrivo di 900mila persone all'anno: come arrivano? come si spostano? dove alloggiano?», si chiedono Menis e Patuanelli, per poi concludere: «Trieste non ha bisogno di turismo di massa, che non sarebbe in grado di gestire, ma del turismo culturale e congressuale, sviluppando anche offerte assieme al Friuli e alla Slovenia».
Una posizione curiosamente sottoscritta a stretto giro di posta elettronica dall’ideologo del Movimento Trieste Libera, Paolo G. Parovel, già visto a braccetto con il senatore grillino Lorenzo Battista durante l’ultima seduta di Comitato portuale, che a questo punto sembra essere diventato più di un semplice simpatizzante del M5S locale.
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