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Tram, vincolo della Soprintendenza

Grazie all’Associazione culturale Marino Simic, la linea è stata riconosciuta quale bene di interesse culturale

di Andrea Di Matteo
1 minuto di lettura

Nonostante resti ancora da stabilire la data in cui il servizio tranviario per Opicina potrà riprendere la sua attività, un passo significativo ed importante è già stato compiuto: il riconoscimento di tutta la linea tranviaria quale bene di interesse culturale che, come tale, viene sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nel Decreto legislativo 42 del 22 gennaio 2004.

Ciò grazie ad un'iniziativa proposta dall'Associazione Culturale Marino Simic, per cui se un giorno il tram di Opicina dovesse malauguratamente chiudere, ciò significherebbe che il suo tracciato non verrebbe trasformato in una pista ciclabile e gli edifici esistenti non sarebbero rasi al suolo. Non verrebbe, quindi, intaccata la linea, l’ambiente circostante resterebbe invariato, un giorno, nella deprecabile ipotesi che il tram venisse messo in pensione a causa dei costi troppo elevati (un rischio che sta già correndo) si potrebbe creare una sorta di museo o parco all’aperto. Un sentiero del tram, appetibile sotto il profilo turistico.

«All'inizio del 2007 - racconta Marco Simic, presidente dell'omonima associazione che ha avviato le pratiche per il vincolo - abbiamo inoltrato un'istanza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia affinchè venisse tutelata tutta la linea tranviaria Trieste - Opicina, dal primo all'ultimo metro. La nostra richiesta prevedeva la richiesta di vincolo per tutti i 5.176 metri dell'impianto, comprese le varie particelle catastali ove passano i binari, tutti gli edifici di pertinenza e le vetture».

Un risultato importante, avviato assieme all'Associazione per la Difesa di Opicina (Ado), che ha richiesto un grande impegno per la stesura della parte tecnica.

Un lavoro certosino di ricerca e di lunga dedizione reso possibile grazie all'abilità di alcuni soci e simpatizzanti dell'Associazione Simic. E così il 12 settembre 2008 la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Fvg. ha dato parere favorevole per vincolare l'intera tranvia. Diventa un bene protetto.

Purtroppo non è stato possibile avere un commento a caldo da parte del Ministero competente, in quanto il soprintendente Luca Caburlotto negli ultimi giorni non era reperibile, mentre Giangiacomo Martines, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, dopo vari tentativi non ha rilasciato nessuna dichiarazione, nemmeno via mail.

Ora l'Associazione Culturale Marino Simic è pronta ad una nuova sfida: l'installazione di tabelle plurilingue.

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