Gorizia-Villesse, «servono le barriere fonoassorbenti»
I cittadini di Villesse esasperati per i rumori provenienti dall’autostrada chiedono che vengano installate le protezioni: «Da Regione e Autovie niente risposte». Appello al presidente Tondo

VILLESSE. Che fine hanno fatto le barriere fonoassorbenti sulla costruenda autostrada Gorizia-Villesse? A chiederselo è un gruppo di cittadini di Villesse che ha interessato anche il consigliere provinciale (ed ex sindaco) Simonetta Vecchi.
I cittadini
di Villesse
Sabato 2 marzo, come si ricorderà, è stato inaugurato il nuovo casello di Villesse alla presenza delle massime autorità regionali e dei vertici di Autovie Venete, ma c’è un gruppo di cittadini di Villesse che non si ha voluto unirsi certo alla festa. Da alcuni anni, infatti, «le famiglie che hanno la sfortuna di risiedere nelle zone attraversate dalla A4 Venezia-Trieste stanno combattendo una battaglia per la posa delle barriere fonoassorbenti lungo il tratto autostradale (poche centinaia di metri di lunghezza) che lambisce letteralmente alcune case - spiegano i diretti interessati -. Con una scelta quantomeno discutibile va ricordato che in passato barriere antirumore sono state realizzate fino a via Isonzo, tralasciando altre zone del paese da sempre urbanizzate».
Il piano di risanamento autostradale, che prevede interventi di abbattimento dei rumori nelle situazioni più a rischio, «non è più procrastinabile - lamentano le famiglie - ma le tempistiche previste per l’adeguamento dell’A4 non fanno certo ben sperare per il futuro, rispetto alle legittime aspettative del cittadino che chiede semplicemente la tutela della propria salute. Già la precedente amministrazione comunale si era fatta carico del problema commissionando una campagna di monitoraggio all’Arpa i cui esiti hanno semplicemente confermato quanto percepito dai cittadini esasperati: continui sforamenti dei limiti di legge nelle ore notturne e picchi molto alti durante il giorno. I nuovi asfalti drenanti e l’aumento esponenziale del traffico pesante hanno reso negli anni insopportabile la situazione e ormai è un miraggio poter riposare con le finestre aperte o trascorrere qualche ora in giardino senza un rumore continuo ed assordante; in certe ore, inoltre, non basta neppure chiudersi in casa. Anche l’attuale amministrazione comunale si è fatta portavoce delle istanze dei cittadini ma ancora una volta inutilmente: da Regione e da Autovie Venete solo un silenzio assordante».
L’appello
a Tondo
Ecco che allora si entra nel merito della questione, lanciando un appello forte. «Chiediamo alla Regione nella persona del presidente Renzo Tondo e ad Autovie Venete di dare finalmente una risposta. Quando per la nostra comunità si è trattato di dire sì al parco commerciale, all’ampliamento del raccordo e alle numerose infrastrutture energetiche abbiamo saputo compiere scelte responsabili sopportando pesanti sacrifici in nome dello sviluppo dell’intero territorio regionale, ma non siamo ritenuti degni neppure di una risposta quando chiediamo di salvaguardare la salute e il benessere delle nostre famiglie».
Le proteste
di Farra e Savogna
Nei giorni scorsi, a “rumoreggiare” per i disagi arrecati dal cantiere della Gorizia-Villesse erano stati i sindaci di Farra d’Isonzo Alessandro Fabbro e di Savogna d’Isonzo Alenka Florenin. In quel caso, se l’erano presa per le deviazioni che avevano causato una serie di danneggiamenti alle strade comunali. Per questo, avevano chiesto alla Regione di intervenire, stanziando fondi per rimetterle a posto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori