Piazza del Ponterosso Ambulanti “spostati”: «Non ce ne andiamo»
Sei settimane di scavi Acegas nella zona, il Comune offre piazza Vittorio Veneto. La replica: traffico e pochi pedoni

È guerra aperta fra gli ambulanti di piazza del Ponterosso - complessivamente una ventina di operatori - e l’assessore comunale per il commercio Elena Pellaschiar. I titolari delle bancarelle della vecchia piazza non ne vogliono sapere di trasferirsi, anche se solo per un mese e mezzo, in piazza Vittorio Veneto per permettere ad AcegasAps di effettuare lavori che prevedono ampi scavi in quella stessa area che loro occupano dal lunedì al sabato. «Il danno economico per le nostre piccole imprese, già penalizzate dalla crisi dei consumi – hanno spiegato ieri mattina celando a stento un forte risentimento nei confronti dell’amministrazione – sarebbe enorme». «Lo abbiamo quantificato in circa 400mila euro di mancati incassi – ha precisato Guido Doz, proprietario del banco del pesce – una perdita che potrebbe mettere in difficoltà tutti noi che operiamo in piazza del Ponterosso».
«L’intervento è necessario – ha ribadito Pellaschiar – e sarebbe dovuto iniziare lunedì 4, ma sono riuscita a rinviarlo di una settimana proprio per favorire gli ambulanti, in modo che nell’arco della prossima settimana siano in grado di avvisare la loro clientela di questo momentaneo trasferimento. È prevista anche l’installazione di cartelloni che indicheranno lo spostamento delle bancarelle per favorire la clientela abituale: tutto questo per ridurre il disagio».
Ma l’oggetto del contendere riguarda proprio la scelta di piazza Vittorio Veneto, che gli ambulanti del Ponterosso giudicano inadatta. «Si tratta di un luogo poco frequentato dai pedoni, caratterizzato da un forte traffico veicolare tutto intorno – hanno sottolineato – neppure lontanamente paragonabile alla cornice che invece garantisce il Ponterosso, storica sede di mercati».
Doz e gli altri hanno proposto tre alternative nell’ultimo incontro con l’assessore Pellaschiar, quello che ha fatto scatenare la protesta: piazza Sant’Antonio Nuovo, la parte di piazza del Ponterosso più vicina alla sede della Banca nazionale del lavoro (quella solitamente adibita a parcheggio), o ancora i due lati del canale. «Pellaschiar – hanno evidenziato ieri gli ambulanti – le ha bocciate tutte e tre». «Davanti al sagrato della chiesa – ha replicato l’assessore – non è possibile dare spazio a mercati. Quelli di Natale sono un’eccezione e comunque sono più brevi, questo invece durerebbe sei settimane e non è un’ipotesi percorribile. La metà di piazza del Ponterosso indicata dagli ambulanti poi fra pochi giorni sarà destinata a ospitare i comizi elettorali – ha continuato l’assessore – infine i lati del canale sono già occupati dai tavolini di numerosi pubblici esercizi e ristoranti».
Insomma, non se ne viene a capo. «Io risolverò a modo mio – ha annunciato minaccioso Guido Doz – e non aprirò da nessuna parte, aspettando che finiscano i lavori». Una presa di posizione forte, alla quale ha fatto eco il commento dell’ex assessore Paolo Rovis, esponente del Pdl: «Il mercato in piazza del Ponterosso è una mia creatura – è intervenuto – e penalizzarlo, soprattutto in una fase difficile per le imprese commerciali, è un errore gravissimo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori