Milanese contro Colino per otto rolex spariti
In Tribunale per una questione d’affari due ex amici: l’ex calciatore e il manager. I rapporti si erano incrinati a causa di un investimento sbagliato

Una questione d’affari ha rovinato un’amicizia storica. Un’amicizia che sembrava inossidabile, nata nell’ambiente calcistico cittadino. Protagonisti e antagonisti: Mauro Milanese, il triestino che, dopo aver giocato tra l'altro anche con Cremonese, Napoli, Parma, Torino e Inter, ora è il direttore sportivo del Varese e il suo ex manager Massimo Colino. Si rivedranno solo in Tribunale. Colino per anni ha gestito e curato proprio a Trieste gli interessi di Milanese. Appartamenti e anche affari.
È stata una rottura segnata da querele e cause civili. In questo “minestrone giudiziario” ci sono assegni scoperti consegnati da Milanese a Colino e anche una costosa collezione di orologi Rolex del valore di almeno un centinaio di migliaia di euro. L’ultimo capitolo della querelle è stato celebrato ieri in camera di consiglio davanti al gip Luigi Dainotti che si è riservato la decisione nel merito. Oggetto del contendere la collezione composta da 8 orologi Rolex di Milanese. Secondo l’ex calciatore, Colino se ne era appropriato indebitamente. Quei Rolex sono sotto sequestro da parte della Guardia di finanza che nei giorni scorsi ha eseguito l’ordine del pm Massimo De Bortoli.
Questa vicenda di ripicche e di ritorsioni (non sono certo due malfattori) comincia molti anni fa. Milanese, che da tempo vive lontano da Trieste, aveva proposto all’amico - questa la versione di Colino - di partecipare a un investimento apparentemente remunerativo. In pratica il manager aveva consegnato all’attuale diesse del Varese una somma vicina ai 500 mila euro. Denaro che Milanese avrebbe dovuto poi versare a un promotore finanziario di sua fiducia. In questo modo Colino avrebbe ottenuto tramite l’amico un interesse consistente in rapporto alla somma investita.
Ma a un certo punto, secondo Colino, Milanese non gli ha più versato quanto pattuito. Probabilmente un investimento sbagliato. Due anni fa, dopo una serie di pressioni, Milanese ha consegnato un assegno da 310 mila euro a Colino per chiudere la faccenda. Ma il titolo di credito non è andato a buon fine. E così Colino, tramite l’avvocato Antonio Florean, ha avviato una causa civile nei confronti di Milanese, l’ex amico. La causa è andata avanti ed è stato emesso un decreto ingiuntivo che ha riguardato i due appartamenti di cui Milanese è proprietario a Trieste, uno in Costiera, alle Ginestre e l’altro alle Agavi. Che ora, con le “piombature” sono praticamente bloccati, invendibili. E qui spunta la vicenda dei Rolex. La collezione di orologi costosi era stata consegnata da Milanese a Colino qualche anno fa. I due, allora ancora amici, si erano messi d’accordo così: due orologi se li sarebbe tenuti Colino quale corrispettivo di una parte dei soldi che avanzava. Gli altri sei pezzi invece erano stati consegnati a una terza persona perché li conservasse al sicuro, in un luogo inaccessibile ai ladri. La guerra tra gli ex amici è scoppiata dopo la notifica del decreto ingiuntivo. Milanese ha risposto a quella che ha ritenuto essere un offesa. Ha depositato, tramite l’avvocato Stefano Borella di Milano, una querela nei confronti di Colino per appropriazione indebita degli orologi e anche dell’assegno da 310mila euro.
«Mi ha denunciato per approriazione indebita, non me lo sarei mai aspettato da lui», ha detto ieri Colino. Secco è stato anche Milanese: «Deciderà il giudice. A me di Colino non frega proprio niente».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori