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Sociale, il Comune adotta il reddito minimo garantito

La giunta vara il primo regolamento per interventi di sostegno economico. Famulari: «Novità assoluta». La soglia passa da 270 a 480 euro

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Arriva il reddito minimo garantito e la soglia passa da 270 euro al mese a 480. Il Comune cambia regime. Il primo regolamento degli “Interventi di sostegno economico e di solidarietà civica a favore delle persone e delle famiglie” è stato approvato ieri pomeriggio dalla giunta comunale, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Laura Famulari. Ora passerà all’esame del Consiglio comunale. «È una delle poche città che non l’aveva. Abbiamo fatto una scelta innovativa», spiega l’assessore.

Cosa cambia? Gli obiettivi elencati nel regolamento sono ambiziosi soprattutto in tempi di crisi economica come questi: intervenire a sostegno delle persone e delle famiglie in stato di disagio economico concorrendo al superamento dello stato di indigenza ed evitando l’instaurarsi della dipendenza assistenziale; contrastare l’esclusione sociale offrendo l’opportunità di raggiungere l’autonomia di vita anche ai soggetti più fragili; mettere in atto azioni tese al miglioramento del benessere della persona secondo criteri di omogeneità degli interventi e compatibilmente all’adeguatezza delle risorse; prevedere azioni di “solidarietà civica”, individuando idonee provvidenze a favore di persone e famiglie che sono coinvolte in fatti ed eventi non prevedibili e di carattere straordinario che meritano tutela solidale da parte della comunità.

«È la prima volta che a Trieste si fa un regolamento in materia d’intervento di sostegno economico. Con quest’azione – spiega Famulari- introduciamo una soglia di reddito minima, adeguata al costo della vita in rispetto alla dignità dei cittadini, anche con la finalità di razionalizzare gli interventi, superando la pura logica assistenzialistica e riparatoria e costruendo invece progetti individuali e personalizzati che consentano alle persone di ridurre o superare lo stato di bisogno. Ritengo molto importanti anche le azioni di solidarietà civica in occasione di eventi straordinari e imprevedibili che meritano la tutela solidale da parte della comunità». Un esempio? Un incendio a un condominio che lascia senza tetto diverse famiglie.

Il nuovo regolamento (che va a sostituire una delibera del 2004 che veniva rinnovata annualmente) punta a definire i criteri e le priorità d’accesso a favore di quei cittadini che si trovano in situazione di necessità e definisce lo “stato di bisogno”. La valutazione è affidata al Servizio sociale, che concorda con il cittadino interessato la realizzazione di un effettivo progetto d’intervento per la riduzione o il superamento dello stato di bisogno. Prevedendo quindi dei “progetti personalizzati” d’accompagnamento sociale, il percorso punta sul coinvolgimento con altri Enti privati o pubblici con pari finalità. Le soglie di accesso agli interventi di sostegno economico prevedono un valore Isee non superiore ai 7.500 euro e un patrimonio mobiliare del nucleo familiare non superiore a 5.000 euro. L’assegnazione degli interventi terrà conto di alcuni criteri di priorità: la presenza di minori nel nucleo del richiedente.

Il nuovo regolamento prevede diverse tipologie di intervento. La prima riguarda gli “interventi ordinari senza progetto sociale personalizzato”: tra cui il “minimo garantito” (che consiste in un contributo economico a carattere continuativo erogato ad integrazione del reddito finalizzato a contrastare una condizione di indigenza economica non risolvibile sia per problemi di età che per specifici target di persone affette da particolari patologie che hanno determinato uno stato importante di invalidità certificata).

Un’altra tipologia prevede invece “interventi continuativi ordinari e straordinari con progetto sociale personalizzato”. Di questa fanno parte il “contributo minimo d’inserimento” (intervento a carattere temporaneo per il sostegno di progetti di media e lunga durata e comunque per un periodo di 12 mesi, prorogabili di norma di ulteriori 12), i “contributi straordinari” (finalizzati a fronteggiare difficoltà economiche causate da eventi occasionali), il “contributo tramite pronto cassa” e i “voucher sociali per l’acquisto di beni di prima necessità”. (fa.do.)

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