Maxi prestito per l’A4, nuovo rinvio
La trattativa da 2,3 miliardi di euro per la terza corsia non si sblocca: «Serve ancora qualche tempo per un accordo»

TRIESTE. Un altro ritardo. Reso noto in poche righe dall’ufficio stampa milanese che si occupa della comunicazione sulla trattativa finanziaria per la terza corsia: «La presentazione di un documento condiviso tra tutti i soggetti coinvolti nel finanziamento richiede ancora qualche tempo». Non una parola di più, il giorno dopo la scadenza, evidentemente non perentoria, della risposta al secondo bando pubblicato da Autovie Venete per il prestito da 2,3 miliardi necessario alla realizzazione dell’opera.
Il silenzio dei vertici
Emilio Terpin, il presidente di Autovie, non commenta. Gianmarco Zanchetta, il direttore generale di Friulia, non risponde al telefono nemmeno stavolta. La riservatezza è d’obbligo, ma quanto emerge dal comunicato di ieri è la conferma che la questione del prestito è lontana dall’essere risolta. In questi mesi Autovie e le banche (Deutsche Bank, Mediobanca, Mps, Natixis, Unicredit, Imi, Centrobanca e Banco Bilbao Vizcaya Argentaria), si legge, «hanno svolto un lavoro di analisi e confronto volto all’ottenimento di una proposta tecnica sulla quale verranno poi modellate le condizioni economiche e contrattuali dell’atteso finanziamento».
I motivi del ritardo
Serve però ancora tempo dato che «sono in fase di perfezionamento alcuni approfondimenti relativi alle specificità tecniche e finanziarie del progetto». Inoltre, «gli azionisti di Autovie sono al lavoro per chiarire i termini del “pacchetto garanzie” e per approfondire lo stato della situazione evidenziata dall’attuale periodo congiunturale». Quest’ultimo passaggio riguarda la cancellazione dell’ultima riga dell’articolo di legge della manovra estiva che vincolava la garanzia della Regione fino a 150 milioni, in caso di crollo dei ricavi da pedaggio, alla proroga del commissario.
Le certezze sfumate
Quello che manca è però un cronoprogramma aggiornato. Quanto tempo serve ancora? Di certo sfumano le certezze di cinque mesi fa. Era l’11 giugno di quest’anno quando Renzo Tondo, Edi Snaidero e Zanchetta convocarono una conferenza stampa in cui piazzarono i nuovi paletti temporali della partita finanziaria: «La rimodulazione del bando di gara entro il 30 giugno, la risposta delle banche a metà settembre, i fondi del prestito in arrivo a fine anno». Niente da fare, le date andranno riviste.
L’utile di Friulia
Dall’opposizione arriva intanto un attacco diretto a Friulia. Gianfranco Moretton cita le informazioni di stampa di un utile della holding pari a 2,4 milioni ma chiede «qual è la sua reale natura dal momento che non si capisce bene quale sia stata l’operazione contabile che ha condotto alla trasformazione societaria di Promotur da spa ad agenzia regionale». Il capogruppo del Pd insiste: «Vi è motivo di ritenere che l’utile derivi più da operazioni di alchimie contabili che dall’esercizio delle attività tipiche e dalla mission aziendale di Friulia. Non vorremmo che un’analisi più attenta dei dati di bilancio evidenziasse preoccupanti criticità della finanziaria destinate a emergere in un prossimo futuro. Tali criticità, peraltro, non potranno che aggravarsi nella prospettiva ormai nota a tutti del venir meno dei cospicui dividendi che Autovie ha finora garantito alla finanziaria regionale per circa 3 milioni all’anno. In assenza di questi utili è evidente che il bilancio della holding si chiuderà con considerevoli perdite».
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