PALMANOVA. Successo di partecipazione al corso di formazione per futuri genitori organizzato dalla “Viarte” di Santa Maria la Longa. “La prevenzione del rischio delle devianze” è il titolo del prossimo incontro, che sarà tenuto dal sociologo Daniele Lovo e che avrà luogo venerdì alle 20.30 all’oratorio San Marco (contrada Garibaldi 7) a Palmanova.
Il tema del secondo incontro, affrontato dallo psicopedagogista Dino Del Ponte, “Dalla parte dei ragazzi, ma come genitori”, è stato quello della motivazione allo studio nei bambini/ragazzi di oggi. Il bambino, come sostiene Del Ponte, ha bisogno di essere guidato ad acquisire quelle conoscenze e competenze che lo mettano in grado, quando sarà adulto, di rispondere alle richieste della società con cui dovrà interagire. Qualsiasi forma di “apprendimento” è determinata dalle “aspettative” e dai conseguenti stimoli che i genitori indirizzano nei confronti del figlio.
«Il bambino - osserva Del Ponte - si applica e cerca di rispondere alle richieste dei genitori per ricambiare il loro amore e la loro dedizione, e per assicurarsi che tale amore e disponibilità non siano interrotti e sospesi. E’ proprio il profondo legame che fa maturare nel bambino una rassicurante fiducia nei confronti dei genitori, per cui si rende disponibile a soddisfare le loro richieste, rinunciando anche ai propri desideri e controllando le proprie pulsioni istintuali. E’ su questo forte legame che ruota tutta l’azione educativa delle prime fasi dell’età evolutiva».
Fondamentale e primo elemento motivante lo studio nei primi anni della scuola è da considerarsi, pertanto, il grado di interesse e di importanza che i genitori dimostrano nei confronti dello studio e della scuola, e anche la responsabilizzazione verso i doveri, che si acquisisce nella pratica.
Sono però da evitare aspettative e richieste superiori alle potenzialità maturate nel bambino. Richieste eccessive determinerebbero infatti “fallimenti” che, se persistenti, potrebbero creare nel bambino sensi di inadeguatezza e di inferiorità con probabili demotivazioni e con l’insorgere di comportamenti compensatori di difesa.
Alfredo Moretti