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Il leader dei grillini Fvg: «Corriamo da soli. E possiamo vincere»

Giumanini: «La lista di aspiranti consiglieri è già stata inviata all’attenzione di Beppe. Il governatore? Lo troveremo»

2 minuti di lettura

TRIESTE. Un grillino in carne e ossa. Ordina uno spritz rosso. «Fresco», è l’unica esigenza. Michelangelo Giumanini è diretto: «Sì», «no», «ci candidiamo da soli», «possiamo vincere». Niente politichese, nessuna maschera, ambizioni non nascoste. Lo danno coordinatore regionale ma, precisa, «sono solo l’organizer del Meetup con più iscritti». Un idolo politico? «Beppe Grillo». Un obiettivo? «Cambiare la Regione secondo le richieste dei cittadini».

Non esistete quindi solo in rete?

Abbiamo una vita, una famiglia, degli obiettivi. E ci troviamo fisicamente per scambiare idee, confrontarci e votare su decisioni importanti.

Quando è servito votare? Ogni semestre alle elezioni degli organizer. Il progetto regionali si è plasmato nel tempo.

È ufficiale? Vi alleate con qualcuno?

È ufficiale. Andiamo da soli.

Ma destra e sinistra nemmeno li ascoltate?

Li ascoltiamo, certo. Ma andiamo da soli.

Con che candidato?

Per ora abbiamo una lista di candidati al Consiglio, già sottoposta all’attenzione di Grillo.

È pubblica?

Non ancora.

Da lì pescherete il candidato governatore?

Non è detto. Ci sono molte persone “impattanti” della società civile con idee affini alle nostre.

Lei è papabile?

Non lo so. L’assemblea deciderà.

Quanti siete?

A Udine quasi 1.200. In regione circa 5mila.

Il suo ruolo è di coordinatore regionale?

Sono l’organizer del Meetup della provincia di Udine, cui si sono aggregati anche Codroipo e Alto Friuli. Pari dignità con i colleghi Paolo Menis di Trieste, Manuela Botteghi di Gorizia e Marco Zullo di Pordenone.

Quanti sono i Meetup in regione?

Sette-otto. Ultimo in ordine di tempo Cividale.

Andate d’accordo?

Ci sono anche da noi dei “furbetti”.

I scritti che puntano a fare il consigliere regionale per interesse personale?

Un centinaio, purtroppo. Siamo inclusivi e non possiamo impedire il “click” dell’inscrizione a Meetup.com. Ma, prima di definire la lista, ci saranno i filtri.

Perché si è iscritto?

È accaduto 3,5 anni fa vista la coincidenza con la visione politica di Grillo.

L’ha conosciuto?

Proprio a Udine. Un rapido incontro.

Quando è rimasto folgorato?

Nel corso degli anni ho apprezzato i suoi spettacoli. Poi ho dato il mio contributo di idee.

Perché dalla rete siete arrivati alla scheda elettorale?

Le strade dei referendum e dell’appoggio all’Idv sono fallite. Quella del movimento è diventata l’unica via per cambiare la politica.

Conquistato qua e là il potere, qualche sciocchezza l’avete fatta, lo ammette?

Sì, credo per inesperienza, ma non sempre per causa nostra. Anche sul territorio c’è stato l’antipatico episodio di un attivista che ha registrato una mia telefonata: non si fa.

Avete sfondato alle comunali di Gorizia e Tricesimo. Alle regionali da terzo incomodo?

Di più. Siamo molto competitivi, spero per la vittoria.

Al punto da mettere in difficoltà Tondo e Serracchiani?

A quel punto.

Un bilancio della giunta Tondo?

Da esterno, senza conoscere le cose nel dettaglio, mi pare non troppo soddisfacente.

Serracchiani?

Candidato interessante con il quale ci confronteremo. Ma le collaborazioni postelettorali si possono fare con tutti.

Per chi ha votato nel 2008?

Mi pare di ricordare per l’Idv. E per Illy.

E quando aveva 18 anni?

Per il Pci.

È di sinistra?

Ero di sinistra. Il movimento non è ideologizzato, le nostre idee possono essere di sinistra come leghiste ma sono soprattutto gratuite, le possono copiare tutti.

Elettrodotto e rigassificatore: sì o no?

Due secchi no. I cittadini, me compreso, sono fortemente ostili. E noi siamo i loro portavoce.

Le istanze delle imprese hanno minor peso?

Hanno un loro peso, ma la nostra politica energetica è un’altra: siamo per la green economy, sicuro volano per l’occupazione.

Il popolo no Tav vi è affine? Lo è. Abbiamo tracciati sottosfruttati: altro che terza corsia, pensiamo alla cattedrale nel deserto di Cervignano.

I consiglieri regionali ridotti a 48. Spera che la riforma passi?

Avrei preferito più consiglieri, ma con stipendi più bassi. Fondi risparmiati da riservare al welfare.

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