Mariano, ponte sul Versa un “mostro” tra il verde
Due archi da 110 metri, un peso di 350 tonnellate, il “cugino” della Porta d’Italia sarà pronto in autunno. Ma non piace a tutti. Il sindaco Visintin: «Scelta obbligata»

MARIANO. E’ sorto in pochi mesi, cresciuto lì dove fino a qualche tempo fa crescevano soltanto ontani, pioppi e salici. I lavori per la realizzazione del maestoso ponte strallato d’acciaio, issato sul Versa nell’ambito dei lavori di riqualificazione della regionale 305, sono giunti quasi al termine.
La struttura del nuovo ponte è realizzata in acciaio antipassivante, con due archi cilindrici (formati da quattro giganteschi tuboni da due metri di diametro) suggestivamente posizionati a crociera, quasi a formare un’ideale volta che pesa la bellezza di 350 tonnellate. Gli operai delle ditte coinvolte nella realizzazione del ponte sul Versa non hanno ancora terminato le proprie fatiche: per ultimare l’imponente opera, andranno agganciati ai due archi i tiranti in acciaio, fondamentali per sostenere l’intero fabbricato. E’ probabile che il posizionamento degli elementi metallici necessari a terminare il ponte avvenga entro l’inizio dell’autunno.
Inevitabilmente mutato il colpo d’occhio: i due archi sono larghi complessivamente 110 metri e si proiettano verso il cielo, nel punto più alto, per 30 metri, appena dieci metri in meno rispetto alla Porta d’Italia installata a Gorizia, sulla rotonda di Sant’Andrea.
Rispetto al “cugino” goriziano, il ponte di Mariano si noterà forse un po’ meno: nel capoluogo isontino hanno puntato sul rosso come colore caratterizzante per i due archi principali, mentre sul Versa campeggerà un più discreto (e mimetico) grigio chiaro. Il nuovo ponte avrà una carreggiata complessiva di quattro metri (due metri per corsia), a cui si aggiungeranno le banchine, larghe un metro ciascuna.
«E’ vero: osservando “crescere” il manufatto qualcuno ha storto il naso. Credo però sia soltanto una questione di abitudine». Il sindaco di Mariano, Cristina Visintin, non lo nega: l’installazione dell’avveniristico ponte sul Versa ha scatenato più di qualche mugugno. «A livello progettuale la scelta però era quasi obbligata - riprende il primo cittadino -: non potendo per le caratteristiche dell’area realizzare dei piloni di sostegno nel bel mezzo del corso d’acqua, era necessario creare una struttura a campata unica. Così i progettisti hanno pensato a questa soluzione».
Un manufatto certamente imponente, «che effettivamente si nota da molto lontano», riflette il sindaco. Ma che, proprio per questo, «potrebbe diventare un elemento caratterizzante per il nostro territorio». Un ponte, quello del Versa, per ora ancora senza nome.
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