Trieste da scoprire in “48 ore”
La città protagonista del nuovo mensile di viaggi del Touring club

Dopo Roma e Parigi, il numero di giugno del nuovo mensile di viaggi del Touring Club Italiano sceglie Trieste per “48 ore”, appuntamento dedicato al turismo di qualità condensato in un weekend. La storica associazione italiana famosa per le guide rosse e per la rivista Qui Touring ha cambiato look e contenuti, in seguito al progetto editoriale in collaborazione con National Geographic Society. Un’alleanza grazie alla quale é entrata a far parte di un network di 14 testate internazionali, capitanate dall’americano “Traveller”. “Touring. Il nostro modo di viaggiare”, questo il nome - ma anche la concezione del viaggio espressa nel sottotitolo - del mensile che ha debuttato ad aprile, il cui sodalizio con la bibbia dei reportage geografici è testimoniato in copertina dalla cornice gialla del National Geographic, accanto al logo del sodalizio tricolore nato nel 1894. Il taccuino di viaggio dedicato a Trieste, e il nuovo format della rivista sono stati presentati dal caporedattore centrale Isabella Brega, autrice del reportage, e da Marco Girolami, direttore delle strategie territoriali del Touring club, nell’incontro al museo Revoltella cui hanno partecipato, oltre alla direttrice Maria Masau Dan, l’assessore comunale allo sviluppo economico e al turismo, Fabio Omero, e Nicola Bressi, direttore dei Civici musei scientifici. «Il turismo è profondamente cambiato, sia per la globalizzazione sia per le mutate logiche economiche. E non da ultimo per il web, che offre a tutti la possibilità in un clic di reperire informazioni su location e voli low cost», ha detto Brega illustrando la nuova veste editoriale «i cui contenuti sono stati confezionati per stare al passo con i tempi”. Così le sezioni dedicate a sostenibilità, mobilità e wellness, oppure, per riportare anche le città di provincia sotto i riflettori, gli speciali della rubrica “48 ore”, dedicati alle mini vacanze. L’appuntamento per il debutto in società del magazine è stato l’occasione per una riflessione condivisa sull’appeal turistico di Trieste: Fulvio Benvenuti dell’Illyteca, Roberto Carollo per i volontari del Museo Ferroviario, e lo scrittore Veit Heinichen sono stati concordi nel ritenere che «nonostante la città possieda l’abito da sera haute couture per il ballo al castello, purtroppo alle volte fa la Cenerentola in disparte».
Patrizia Piccione
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