Grillini-boom: «Allo studio un progetto per la città»
Menis e Patuanelli dopo il risultato elettorale: «Speriamo che stavolta Napolitano abbia sentito. Piano economico a partire dalla rivalorizzazione del punto franco»

«Abbiamo fatto boom. E speriamo che questa volta il presidente Napolitano l’abbia sentito». Stefano Patuanelli, consigliere comunale a cinque stelle insediato prima dell’exploit dei grillini nell’ultima tornata, è secco: «Se si fosse votato oggi a Trieste, e non un anno fa, i nostri consensi sarebbero raddoppiati. In tutto il Nord siamo arrivati alle due cifre...».
Paolo Menis, compagno di scranno in piazza Unità, ma soprattutto uno dei primi aspiranti sindaco in un comune di grandi dimensioni, rivendica con consapevolezza l’esperienza triestina, che ha fatto da apripista. «6,11 per cento come lista. Io, da candidato, qualche punto in più, oltre seimila voti: già allora uno dei risultati più sorprendenti per il nostro movimento. Certo che abbiamo aperto la strada, mettendoci la faccia. All’epoca l’obiettivo era entrare in consiglio. Ora, con i partiti tradizionali che continuano a non capire la situazione, vedi Bersani con le sue sbandierate, e presunte, “vittorie”, avremmo ambizioni più alte...».
Entrambi, sull’accusa di antipolitica, non hanno esitazioni: «Caso mai siamo antipartitici. Il nostro movimento è l’unica che la fa davvero, la politica».
Trenta, quaranta persone ogni mercoledì alla settimanale riunione dei grillini triestini nella sede di via Giarizzole, messa a disposizione da un simpatizzante. Giovani, ma anche ultracinquantenni che seguono assiduamente il movimento. Perchè a Trieste, dove l’età della popolazione si impenna rispetto alla media nazionale, anche l’identikit del fan è più agée: intorno ai quaranta, contro i poco più che trentenni attivi altrove. Ma la dimestichezza informatica è la stessa. In questo - testimoniano i consiglieri cinquestelle - Trieste è atipica, coi capelli grigi eppure un interesse diffuso per la rete. E così sono almeno mille gli iscritti al forum. Che seguono la diretta stream su youtube delle assemblee e che votano sui quanto i due rappresentanti faranno in consiglio. Un trend in crescita, con persone nuove, soprattutto nell’ultimo mese, catturate dalla politica “partecipata” e dal protagonismo nelle scelte. «Per la prima volta molti si rendono conto che le decisioni non sono prese da altri. Noi - dice Patuanelli - siamo aperti a ogni esito, anche se la decisione dell’assemblea non è la nostra».
I temi sono tanti, dai costi della politica, alla riforma sanitaria Tondo, dalla gestione dei rifiuti al rigassificatore, alla crescita e lavoro. «Presto - anticipa Menis - metteremo a punto un progetto più concreto e fattivo per la città nel settore economico. A cominciare dalla ri-valorizzazione del punto franco, un vantaggio competitivo che non possiamo permetterci di perdere». Freschi cinquestelle, come coriacei listaioli? «Macchè - tagliano corto i due - noi non difendiamo l’immobilità. Vogliamo richiamare aziende con il marketing territoriale e vicino al mare c’è l’unico sfogo per l’insediamento. Dall’altra parte, solo un forte rischio di speculazione edilizia».
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