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Mille in piazza Unità a ricordare Melissa

Manifestazione di solidarietà organizzata a Trieste da Libera. Presente anche il sindaco Cosolini

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No alla violenza, da qualsiasi parte provenga, e solidarietà alla famiglia di Melissa Bassi morta nello scoppio di ieri davanti alla sua scuola di Brindisi.

Ieri Trieste, con in testa il sindaco Roberto Cosolini, ha manifestato contro il terrorismo in una piazza Unità che ha osservato un minuto di silenzio prima dei discorsi ufficiali e delle letture di testi vari. Commozione, rabbia, indignazione. Ma soprattutto voglia di legalità, voglia di pulizia, voglia di cambiamento.

Anche a Trieste è stata una partecipazione corale: diverse centinaia di cittadini presenti (un migliaio), in maggioranza giovani e giovanissimi, poche bandiere e tanta, tanta voglia di «essercì «per non farci intimorire», ha detto una ragazza al microfono.

«Lasciamo che la magistratura e le forze dell’ordine facciano il loro lavoro - ha aggiunto - ma noi non vogliamo fermarci perchè colpire la scuola significa colpire il futuro. E noi vogliamo esserci nel futuro».

Così, con le lacrime agli occhi, ma anche con la speranza di un futuro migliore molti triestini hanno risposto ieri anche all’invito del Coordinamento provinciale Libera e della Tavola provinciale Pace e Democrazia.

Un’iniziativa questa a cui hanno dato la loro adesione i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) l’associazione Senza Confini e diversi partiti. Un momento di solidarietà e riflessione dopo l'attentato di sabato mattina all'istituto scolastico Morvillo Falcone di Brindisi.

Il presidio di Trieste è stato organizzato, come quelli di altre località del Friuli Venezia Giulia, da Libera in collaborazione con altre associazioni culturali, politiche e umanitarie della città. Davanti al Municipio si sono ritrovati in parecchie centinaia, cittadini e politici. Erano senza le bandiere di partito. A sventolare solo il vessillo della pace. Presente come detto anche, tra altri politici, anche il sindaco Roberto Cosolini. Che ha voluto manifestare i sentimenti di Trieste. Prima di tutto la solidarietà verso chi è stato colpito e il proprio rifiuto a ogni forma di violenza.

«C’era l’esigenza - ha sottolineato Marinna Osenda, refente regionale di Libera - di fare sentire la propria solidarietà e riaffermare il rifiuto di ogni forma di violenza».

Anche la Chiesa di Trieste ha «espresso la sua sofferenza e deplorato il vile attentato consumatosi a Brindisi contro un Istituto scolastico dove ha perso la vita una studentessa e sono rimaste ferite decine di persone innocenti». «La Chiesa - si legge in una nota - esprime la sua preoccupazione per questa spirale di violenza che, speculando sulla difficile situazione del nostro paese, semina divisione e terrore».

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